4 e 5 Marzo: L'inferno di Chernobyl raccontato da Martin Cruz Smith

Dal 1983 in cui pubblicò il suo fortunatissimo Gorky Park, Martin Cruz Smith è entrato di diritto nella schiera dei più seguiti e celebrati bestselleristi mondiali. Con il recente Lupo mangia cane (Mondadori) lo scrittore americano ci propone la quinta avventura del suo ispettore russo Arkady Renko (presente anche in Stella polare, Red Square e Havana) e ha accettato di farsi intervistare in esclusiva a Tutti i colori del giallo in due puntate che andranno in onda i prossimi sabato 4 e domenica 5 marzo. Nel suo ultimo romanzo Cruz Smith mostra una Mosca dove ha preso poco alla volta il potere una nuova classe di magnati e dove si aggirano moltissimi nuovi ricchi, c'è un gran giro di soldi, di mafia e di delitti.

Il romanzo inizia con il suicidio di un dirigente della società NoviRus: Pasha Ivanov che si getta dalla finestra del suo appartamento al decimo piano, a Mosca. Poco dopo il suo socio viene trovato morto fuori dal cimitero di Chernobyl. Ed è proprio in Ucraina che si spostano le indagini, laddove il tempo si è fermato al 26 aprile 1986, il giorno in cui avvenne il terribile disastro nucleare. La cittadina di Pripijat che avrebbe dovuto essere il Paradiso di coloro che si occupavano della nuova centrale nucleare si presenta ad Arkady Renko in maniera spettrale: una città abbandonata, spogliata, depredata, devastata.

Qualcuno è rimasto a vivere lì, sfidando la legge e la morte: gli anziani, gli scienziati che hanno cercato di arginare la catastrofe biologica, i militari, i bracconieri, gli sciacalli che, poco a poco, hanno depredato le case abbandonate. Il libro di Smith diventa così un grido d'allarme su quello che è successo a Chernobyl e continua a succedere. Parla dei ritardi nel dare l'allarme, nel far evacuare le città, nel proibire il consumo dei prodotti agricoli, e poi il fatto di aver criminosamente sottovalutato le conseguenze dell'incidente. L'acqua inquinata fino a Kiev, le scorie radioattive arrivate fino in Europa, il latte radioattivo mescolato a quello incontaminato e poi rivenduto sul mercato, la mancanza di pastiglie di iodio come antidoto efficace ai tumori e alle emorraggie interne. La natura ha subito incredibili mutazioni in questi luoghi. Gli alberi sono diventati rossi e gli animali selvatici che una volta fuiggivano l'uomo ora non hanno paura ad avvicinarsi a lui e a sfidarlo. A Chernobyl sono i lupi ad aver preso il sopravvento. Ci vorranno venticinquemila anni prima che scompaia dalla Zona la radioattività ma nel frattempo l'ispettore Arkady Renko si trova a cercare di sopravvivere in un luogo dove l'Apocalisse è da tempo arrivata.