Prima indagine a Noto di Scipione Macchiavelli, Scipio per gli amici, nuovo personaggio creato dalla penna della scrittrice netina Cristina Cassar Scalia. Corre l’anno 1964. Scipione ha appena lasciato con grande dispiacere il suo posto nel commissariato di Via Veneto nella capitale per raggiungere quello di Noto, dove è stato inviato per “punizione”. Certi comportamenti sessualmente troppo disinvolti, e soprattutto sotto gli occhi di tutti, sono ritenuti immorali dal codice morale poliziesco degli anni Sessanta e pertanto vanno puniti con l’allontanamento. Scipione ha infatti intrattenuto una relazione clandestina con la moglie di un sottosegretario e tutta la Roma bene a cui appartiene per nascita e frequentazioni ne è al corrente.
Mentre attraversa la penisola da Roma a Siracusa, il commissario ha un peso sul cuore: è vicino il Natale che trascorrerà tutto solo in una cittadina sconosciuta. Naturalmente non sarà così: ad accoglierlo a Siracusa un giudice, suo caro amico dai tempi dell’università nonché il maresciallo e un appuntato del commissariato di Noto. Appena sistemato a pensione in una famiglia scoppia un caso mai contemplato prima di allora in quella parte di Sicilia: la scomparsa del direttore di una banca locale. In pochi giorni Macchiavelli (che la scrittrice si sia ispirata al nome del suo collega bolognese?) risolverà il caso ma soprattutto si farà benvolere tanto dai notabili del luogo che dal personale del commissariato. Poco esperto del suo lavoro (a Roma era una pacchia), spesso negli interrogatori e nelle ipotesi investigative improvvisa ma riesce sempre a “inzertari”, a indovinare. Non mancano le presenze femminili, tutte ben caratterizzate e definite.
Penso che il Commissario Macchiavelli abbia conquistato anche lettori e (soprattutto) lettrici per il suo modo diretto e senza filtri di interpretare la realtà che lo circonda e per i suoi tormenti interiori.
Avvincente e ben congegnata la trama. L’autrice ci fa subito entrare in un’epoca ormai lontana, gli anni Sessanta, con la ricostruzione convincente di un mondo di provincia che non esiste più. Lunga vita al bel commissario Scipione.
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