Al giorno d'oggi capita ancora che qualche contadino francese tagli il tronco di un vecchio albero, si sieda sopra al ceppo per riposarsi, e muoia all'improvviso. Ciò accade perché le piante conservano ancora tra le fibre del legno tracce dei terribili gas usati durante la Grande Guerra, che vengono rilasciati quando il tronco viene segato: un male antico insomma può uccidere anche molti decenni dopo il suo apparire.

Questa del tronco d'albero è un'eccellente metafora per descrivere la pericolosità di una misteriosa corporazione nata negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale. La Sigma è un colosso ramificato, che finirà per far intrecciare le storie di due persone in una lunga caccia all'uomo ricca di colpi di scena. La prima di queste persone è Ben Hartman, un ricco americano in vacanza a Zurigo, che all'improvviso viene aggredito da un ex compagno di università apparentemente senza alcun motivo; la seconda si chiama Anna Navarro, è un'agente statale degli USA, e ha l'incarico di condurre un'indagine estremamente complessa. In varie parti del mondo infatti stanno morendo alcuni anziani, apparentemente per cause naturali, su cui la CIA possiede fascicoli con la parola in codice "sigma". Presto Ben e Anna incroceranno le rispettive strade e saranno davvero soli contro tutti, in un turbinio di avventure che li condurrà ai quattro angoli del globo. L'impresa è ardua: sventare un complotto internazionale che, come una piovra, sembra affondare ovunque i suoi tentacoli. E le sorprese per Ben e Anna saranno molte, fino a far loro mettere in gioco tutte le certezze che credevano di avere sulla politica, la storia, la scienza così come le avevano conosciute fino a quel momento...

Protocollo Sigma è stata definita correttamente una perfetta "macchina narrativa": un thrillerone di quasi 800 pagine che scarrozza il lettore da una sponda all'altra dell'Atlantico, intrattenendolo senza sosta fin dall'eccellente incipit con sparatorie, inseguimenti, esplosioni, inganni, tradimenti, doppi giochi, sconvolgenti rivelazioni e anche un pizzico di sentimenti (che non guasta mai). Se ci si fa prendere dalla narrazione di Robert Ludlum il gioco è fatto, e si può anche sorvolare su alcune ingenuità della trama (a un certo punto, per esempio, la Sigma appare davvero troppo potente per essere realistica) o nella costruzione dei personaggi. Insomma, non troverete certo Jane Austen leggendo queste pagine. Chi cerca un viaggio letterario in stile rollercoaster avrà sicuramente trovato pane per i suoi denti.