Uscito per Hobby & Work nell'ottobre 2003 e ristampato nel 2021 da TEA, La finale è il terzo romanzo dello scrittore fiorentino Leonardo Gori che ha per protagonista l'ufficiale dei Regi Carabinieri Bruno Arcieri.

A differenza dei due libri precedenti, in cui il teatro delle investigazioni era la città di Firenze, quest'opera è ambientata in Francia, tra Parigi e Marsiglia, dove il protagonista, sullo sfondo del campionato del mondo di calcio del '38, vinto dagli azzurri di Vittorio Pozzo, è impegnato in una difficile indagine “non autorizzata” fra gli antifascisti italiani esuli in quel paese.

Da ciò si evince che La finale, nonostante un titolo un po' furbino, non è un libro a tema sportivo.

Racchiude infatti una summa di vari generi più consoni all’autore toscano come: il mystery, la spy-story, il giallo storico e il romanzo di costume, miscelati magnificamente con un risultato estremamente avvincente e affascinante.

Parla di una vicenda che ancor oggi suscita polemiche roventi in Italia e il gioco serve soltanto a scandire l'arco temporale in cui si svolge l'azione.

Questa, in breve la trama: il giorno prima dell’incontro fra Francia e Italia Bruno Arcieri arriva alla Gare de Lyon per un incarico a prima vista di normale routine, riportare in Italia un antifascista “pentito”, Paolo Marinelli.

L’uccisione di questi però, innesca una intricata e avvincente storia, con tutti gli ingredienti propri della migliore letteratura poliziesca.

Il capitano, incontra un giornalista sportivo, Alberto Ghini, in procinto di avviarsi allo stadio Colombes per commentare la partita tanto attesa, che il detective segue invece per radio in un bistrot dei grandi boulevards parigini.

La prestazione della nostra squadra è davvero convincente.

Si vince nettamente per 3 a 1.

Lo sviluppo delle indagini poi, porta il carabiniere, sempre più invischiato in un gioco pericoloso di spionaggio internazionale, a Marsiglia in coincidenza con la semifinale contro il Brasile al Municipal.

Per rilassarsi va ad ascoltare sublimi interventi di musicisti jazz come Stephane Grappelli e Django Reinhardt e compra dischi introvabili nell’Italia autarchica di Mussolini.

In seguito ritorna sotto la Tour Eiffel, dove le vicende si dipanano fra inaspettati colpi di scena.

L’epilogo avviene all’interno di un Colombes stracolmo di folla, nelle gallerie sotto le tribune dello stadio fra il gol del 2 a 1 e il 3 a 1.

Ci saranno anche colpi di pistola, che però svaniranno nel clamore del delirio azzurro.

L’Italia si riconfermerà così con merito Campione del Mondo in seguito ad una delle finali più belle della storia dei Mondiali di calcio.

Concludendo, Leonardo Gori ci ha regalato ancora una volta un bel romanzo di tensione, che si caratterizza per una meravigliosa copertina di Francesco Chiacchio, per trascorrere qualche piacevole ora di lettura e anche per aiutarci a capire e, se vogliamo, ad approfondire la nostra conoscenza, anche grazie a un breve glossario ad opera di Daniele Cambiaso, di uno dei periodi più bui della nostra storia recente.