Pubblicato nella collana Scrittori Giunti, edita da Giunti Editore, La misura dell'uomo è un romanzo di Marco Malvaldi che, abbandonati gli anziani frequentatori del Bar Lume, si cimenta con il thriller storico.

Il lettore viene catapultato nel 1493, un periodo complesso per la storia d'Italia.

In seguito alla morte di Lorenzo dei Medici, avvenuta un anno prima, e la conseguente fine della pace infatti, il re francese Carlo VIII pianifica di scendere in Italia, superando le Alpi, per sottrarre agli Aragonesi il Regno di Napoli.

Reggente di Milano, facente le veci del piccolo e malaticcio nipote, Ludovico Sforza duca di Bari, detto il Moro, uomo dalle molte amanti tra cui bella Cecilia Gallerani, la celeberrima dama con l’ermellino, viene pressato dalla moglie, Beatrice d’Este, figlia di Ercole I duca di Ferrara, che gli impone l’alleanza con suo padre, oltre a quella con Venezia.

Sullo sfondo di queste vicende particolarmente intricate, nella finzione romanzesca, i due eroi principali del libro: Leonardo Da Vinci, reduce dal suo soggiorno fiorentino e ormai abitante fisso nella capitale lombarda, e Ludovico il Moro, sono chiamati a far fronte ad un omicidio.

Un cadavere, che in seguito si scoprirà essere Rambaldo Chiti, ex allievo di Leonardo allontanato dalla sua bottega perché sospettato di essere un falsario, viene trovato nel centro del cortile del castello sforzesco dove doveva essere posizionata una scultura equestre in bronzo di Francesco Sforza, padre di Lodovico, opera che non fu mai realizzata.

Da questo episodio parte un' indagine, che coinvolge religiosi, politici, ambasciatori, emissari del re di Francia e persone vicine ai due protagonisti, portata a termine con arguzia e metodo dall'inventore, artista e scienziato toscano che si rivela in questa circostanza, oltre che un uomo dai molteplici interessi anche un ottimo detective.

Vengono così allo scoperto eventi che avrebbero potuto mettere in ginocchio il ducato di Milano.

Il volume, ricco di accadimenti e scritto da Malvaldi con lo stile leggero e ricco di ironia che ha contraddistinto i suoi lavori precedenti, si caratterizza per una ricerca storica minuziosa, precisa e dettagliata.

I numerosi interpreti delle vicende narrate sono molto ben connotati sia fisicamente che psicologicamente con i loro tic, le loro manie e le curiosità che li riguardano che la storia ci ha tramandato.

Tra questi spicca la figura di Leonardo che, mostratoci nel suo vivere e agire quotidiano, rende la trama molto originale e divertente.

Il metodo d'indagine e le motivazioni che hanno portato all'omicidio, anche se solo accennate nel finale del libro poi, sono molto convincenti e in linea con il periodo in cui sono ambientati i fatti.

Alla luce di quanto scritto possiamo quindi affermare che La misura dell'uomo sia un'ottima opera, frutto di un lavoro di scrittura e di studio eccellenti, la cui lettura soddisferà in ugual misura sia gli appassionati di storia che i fans di letteratura poliziesca.