La Fanucci Editore con il marchio Timecrime continua a pubblicare degli ottimi thriller, ne fa fede il presente romanzo dal titolo Una rete di inganni (The Spider in the Corner of the Room, 2015).

La scrittrice inglese, Nikki Owen, ha esordito proprio con questo romanzo, primo volume della serie Project. Per il 2016 è previsto il secondo volume dal titolo The Killing Files.

La dottoressa Maria Martinez si trova in carcere con l’accusa di omicidio contro un sacerdote, ma lei non ha nessun ricordo, è sicura di non aver mai ucciso nessuno anche se Maria Martinez, una donna molto intelligente, è affetta dalla sindrome di Asperger. Questa sindrome però non le impedisce di avere una mente veloce e di memorizzare i dati molto in fretta anche se ha difficoltà a esprimere emozioni, comunicare su certi livelli e/o fare amicizia facilmente.

Lei cerca in tutti i modi di ricordare i particolari di ciò che avrebbe commesso e in questo è aiutata da Kurt uno psicoterapeuta.

Nel ricostruire il suo passato alcune “tessere” vanno al loro posto e alcuni ricordi emergono dalla sua mente. In un momento di completa lucidità riesce a presentare una petizione per un nuovo processo, grazie anche al suo nuovo avvocato che è convinto che nel dibattimento, troppo veloce, sia mancato qualcosa. Scopre, infatti, un vizio nelle prove fornite dal DNA, prove che furono fondamentali per condannare Maria Martinez, e inoltre che sono inaffidabili le testimonianze delle suore di un convento vicino al punto dove il sacerdote fu ucciso.

Maria a questo punto teme che tutto sia una montatura contro di lei,  che anche il dottor Kurt nasconda qualcosa di subdolo e che lei stessa sia osservata, come un ragno osserva la preda ormai prigioniera dalla sua rete.

L’autrice con la sua scrittura veloce e avvincente farà conoscere al lettore il mondo brutalizzante di un carcere femminile attraverso gli occhi della sua protagonista e come accade alla protagonista anche il lettore non saprà di chi fidarsi e capire chi sono i buoni e chi quelli che l’hanno fatta condannare pur sapendo che era innocente.

L’autrice

Nikki Owen vive nella contea di Gloucestershire, in Inghilterra, dove lavora come editorialista.

Gli inganni della mente è il suo romanzo d’esordio, già opzionato dalla NBC per una serie tv e tradotto in diversi Paesi europei.

la quarta:

Maria Martinez Villanueva, chirurgo plastico affetta dalla sindrome di Asperger, è rinchiusa in carcere con l’accusa di aver assassinato un sacerdote. Nella sua memoria nulla che riguardi l’omicidio, solo frammenti di passato sconnessi, informazioni, dati, formule che non ricorda di aver mai appreso. Le tessere che compongono la sua coscienza iniziano a incastrarsi grazie all’aiuto di Kurt, lo psicoterapeuta con cui cerca di ricostruire il proprio passato, ma il quadro che si delinea davanti ai suoi occhi è inatteso e inquietante. Fin dall’infanzia la vita di Maria è stata manipolata, le sue scelte condizionate, le sue azioni indotte, e ora chi aveva tenuto i fili della sua esistenza la vuole morta, quale possibile testimone di un complotto planetario che, se rivelato, rischierebbe di sconvolgere il mondo. Lo studio di Kurt sembra essere l’unico rifugio dalla persecuzione degli eventi, eppure Maria sa che anche in quel luogo qualcosa di subdolo e sudicio, come un ragno all’angolo della stanza, la sta osservando.

Una rete di inganni di Nikki Owen (The Spider in the Corner of the Room, 2015)

Traduzione Arianna Pelagalli 

Fanucci Editore, marchio Timecrime, pagg. 308, euro 14,90