Prosegue da parte della casa editrice Guanda la pubblicazione di thriller dello scrittore Arnaldur Indridason, un nome ormai ben noto ai lettori italiani.

Il titolo del romanzo ora in libreria è: Una traccia nel buio (Skuggasund, 2013) e non appartiene alla serie del commissario Sveinsson, infatti la vicenda, che affonda le radici anche nel passato, si svolge a Reykjavik e ha come protagonista il detective Konráð che è ormai in pensione ma che ogni tanto da una mano ai suoi colleghi ancora in servizio.

Tutto inizia con il ritrovamento del cadavere di Stefán Þórðarson, un anziano e solitario signore. Qualcuno l’ha soffocato nel suo letto. Il detective Konráð nota che Stefan aveva accuratamente conservato vari ritagli di vecchi giornali del periodo della fine della Seconda Guerra Mondiale e tutti gli articoli riguardavano il ritrovamento del cadavere di una bella ragazza.

La ragazza era stata strangolata e il corpo abbandonato dietro il Teatro Nazionale che, a quel tempo, era usato dalle truppe inglesi e americane. Su questo omicidio non si fece mai luce e il caso rimase irrisolto.

Il detective si domanda perchè l’uomo conservava questi ritagli e in effetti chi in realtà Stefán Þórðarson?

Una difficile indagine le cui tracce affondano, appunto, a metà degli anni quaranta e in cui appare molto verosimile che l’omicidio attuale sia sicuramente è legato alla morte della ragazza. In questa moderna indagine si parla anche di leggende popolari, superstizioni e occultismo che a suo tempo depistarono le indagini.

Un nuovo protagonista ma lo scrittore è sempre lui:il bravissimo Arnaldur Indridason che con le sue trame avvincono il lettore sino all’ultima pagina.

L’autore:

Arnaldur Indridason è nato nel 1961 a Reykjavík, dove ha sempre vissuto. Si è dedicato alla scrittura, sia di romanzi sia di sceneggiature, dopo aver lavorato come giornalista e critico cinematografico per la maggiore testata islandese, il Morgunbladid.

La “quarta”

Il piccolo appartamento è in ordine e il suo anziano proprietario, sdraiato nel letto, apparentemente dorme sereno. Ma la verità è un’altra. Qualcuno ha soffocato nel sonno Stefán Þórðarson, qualcuno che evidentemente la vittima conosceva e a cui ha aperto la porta della casa dove viveva solo da anni. Konráð è un detective di Reykjavík ormai in pensione, ma vuole comunque dare una mano ai colleghi, anche perché un particolare di questo caso colpisce la sua attenzione: sulla scrivania dell’uomo ucciso ci sono ritagli di vecchi giornali risalenti all’epoca della Seconda guerra mondiale, riguardanti un omicidio mai risolto, quello di una bella ragazza ritrovata morta dietro il Teatro Nazionale, ai tempi usato come deposito di approvvigionamento dalle truppe di occupazione britanniche e americane. Perché a Þórðarson interessava quella vecchia vicenda? E soprattutto, chi è Þórðarson, un uomo che sembra venuto dal nulla, senza parenti né amici? L’indagine di Konráð si muove tra presente e passato, tra la Reykjavík di oggi e quella del 1944, tra leggende popolari, occultismo e depistaggi, fino a sollevare il velo su una verità sconcertante…

Una traccia nel buio di Arnaldur Indridason (Skuggasund, 2013)

Traduzione Alessandro Storti

Ugo Guanda Editore, collana Narratori della Fenice, pagg. 315, euro 18,50