I Traditori di Giancarlo De Cataldo, Einaudi Editore.

Da Palermo a Londra, da Roma a Torino, da Venezia alla Transilvania, nelle carceri inglesi e nei boschi della Calabria, tra pittori preraffaelliti e camorristi promossi poliziotti, tra mercanti di carne umana e lord irrequieti, giovani uomini e donne sognano, combattono e amano.

E tradiscono. Ognuno va incontro al suo destino.

A qualcuno tocca in sorte una nuova vita.

Alcuni diventano faccendieri e delinquenti.

Alcune donne guardano più avanti, più lontano.

Gli ideali più puri si fanno gretta convenienza.

Le organizzazioni criminali si innervano nella nazione che nasce.

I mafiosi intraprendono. I tagliagole tagliano gole.

E Mazzini tesse la sua tela di sangue e utopia.

Eppure, tra battaglie e cospirazioni, tra vite leggere e amori complicati, si compone potente e netto il disegno di una stagione e di un ideale che è sempre possibile.

E che di nuovo ci attrae, con l’innocenza di una forza giovane che non possiamo dissipare.

-

I personaggi del romanzo

-

Eroi, traditori e banditi

Violet Cosgrave. Inquieta lady, discendente di corsari.

La Striga. Creatura delle foreste.

Janet Corrigan. Pasionaria irlandese.

Esther. La figlia dell’usuraio.

Rosie Wexingham. La maîtresse.

Lorenzo di Vallelaura. Nobile veneziano senza patria.

Mario Tozzi. Repubblicano romano.

Terra di Nessuno. Guerriero sardo.

Michele Liberato di Villagrazia. Barone siciliano.

Paolo Vittorelli de la Morgière. Capo dei servizi segreti piemontesi.

Rudolf von Aschenbach. Funzionario dei servizi segreti austriaci.

Salvo Matranga. Mafioso.

Lord Jerome Chatam. Un aristocratico estenuato.

Il Calabrotto. Capobastone calabrese.

Don Totò ’o Meschiniello. Camorrista.

Don Tore De Lorenzo. ’O Masto.

Griffin McCoy. Reporter americano.

Lussardi. Trafficante di bambini.

Don Calò. Capomafia.

Saraceni. Giudice borbonico.

Solomon. Rabbino.

Cole. Pastore protestante.

Turrey. Un arrogante.

Il Trevigiano, er Berva, Perry il Ratto, Mickey Faccia di Morto, Frank Gozzo. Tagliagole.

I personaggi storici

-

Giuseppe Mazzini. Il Maestro.

Carlo Pisacane. Il socialista.

Camillo Benso conte di Cavour. Il ministro.

Giuseppe Garibaldi. Il Generale.

Vittorio Emanuele II. Il re.

Napoleone III. L’imperatore.

Massimo D’Azeglio. Il marchese.

Luigi Carlo Farini. Medico e dittatore.

Bettino Ricasoli, detto Bet-Bey. Barone fiorentino.

Luciano Buonaparte, principe di Canino. Aspirante statista.

Ciceruacchio. Eroico bottaio.

Sir Charles Babbage. Pioniere della scienza informatica.

Ada Lovelace. Matematica, figlia di Lord Byron.

Giovanni Corrao. Il garibaldino.

Francesco Crispi. Il rivoluzionario.

Felice Orsini. Il terrorista.

Simon-François Bernard. Il nichilista.

Algernon Charles Swinburne. Il poeta.

Dante Gabriel Rossetti. Il pittore.

Thomas Carlyle. Un reazionario lungimirante.

-

Commento

-

Era il marzo del 2011 quando parlai per la prima volta di questo romanzo, sul mio defunto Blog sull’Orlo del Mondo.

A quei tempi il progetto di scrittura collettiva Risorgimento di Tenebra ancora non esisteva (e non sarebbe esistito per molti altri mesi), eppure il libro di De Cataldo ne rappresenta, in modo del tutto involontario, una sorta di prequel.

Qui manca quasi totalmente quell’elemento fantastico che caratterizza Risorgimento di Tenebra (RdT d’ora in poi), ma il romanzo propone e narra un capitolo chiave della storia italiana ed europea in chiave decisamente pulp e moderna.

Perché di romanzo storico stiamo parlando, ma De Cataldo è stato bravo a ricamarci intorno delle suggestioni vaporose, minime e per nulla inventate, ma gradevoli, tanto che il risultato finale è davvero apprezzabile. Apprezzabile per chi ama il Risorgimento – borbonici, savoiardi o mazziniani che siate – ma anche per chi preferisce leggere un romanzo d’avventura, di spionaggio, piacevole e divertente. Con o senza un messaggio più profondo da assimilare. Vederlo o meno è una vostra scelta.

Va da sé, come ho già fatto intuire, che alcune trovate sono furbette. Inserire Charles Babbage (figura ricorrente nel genere steampunk) non era affatto necessario nell’economia della trama, eppure devo ammettere che questa astuzia migliora il romanzo e gli conferisce un respiro internazionale (e vagamente weird) che ho senz’altro gradito. Un’ulteriore furberia, ma del tutto giustificata, è quella di aver fatto uscire un romanzo risorgimentale nell’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Altro pregio da sottolineare: parlare dell’Unità d’Italia senza dimenticare che essa nacque da un contesto mondiale, tra superpotenze filoborboniche e altre filosabaude. Senza scordare nemmeno che Mazzini era, per certi versi, una sorta di “terrorista” ante litteram, con amici in Svizzera, a Londra e in molte altre città europee. Per tacere di Garibaldi, che guadagnò la sua fama in Uruguay e Brasile, prima ancora che nelle Due Sicilie.

 Ci voleva forse un volpone come De Cataldo per abbandonare i provincialismi e l’italica necessità di “identificarsi” con questo o quel personaggio. Scrivendo un romanzo con un occhio di riguardo alla narrativa d’epoca, ma raccontata in stile contemporaneo, genere che sta raccogliendo sempre più consensi. Un bell’esperimento controtendenza per quel che concerne il nostro minuscolo orticello dove – di solito – i ventenni scrivono della crisi dei 20 anni, i trentenni della crisi dei 30 anni e via dicendo, fino alla demenza senile.

C’è da dire che la prima metà del romanzo è decisamente la migliore, complessa, ambientata tra Inghilterra e Italia, con aneliti che vanno oltre il mero contesto di ricostruzione storica in forma narrativa. Nella seconda metà, quella più propriamente risorgimentale, l’attenzione si concentra per ovvie ragioni sul nostro Belpaese in divenire, e De Cataldo cade quindi un poco (per fortuna non troppo) nella trappola dell’italianismo autarchico, salvo poi risollevarsi alla grande negli ultimi capitoli, ambientati dieci anni dopo l’Unità.

I Traditori è un libro consigliato.

I rompiscatole troveranno senz’altro qualche imprecisione nella ricostruzione delle personalità dei personaggi storici citati da De Cataldo, o magari non apprezzeranno taluni risvolti romantici di alcuni capitoli, ma tant’è: il romanzo è ottimo e merita di essere letto.

Torno qui, sul finale, a parlare di RdT.

Spesso il Risorgimento viene considerato un periodo storico indigesto da studiare, nonché poco adatto per essere adottato come ambientazione di mash-up virati al fantastico.

Essendo io uno dei veterani di RdT, devo ammettere che è stato proprio grazie a De Cataldo che ho messo mano su una mezza dozzina di saggi storici dedicati al Risorgimento, pensando poi a come ambientare una qualche mia storia in questo periodo, infilandoci dentro fantascienza, horror, mostri e alieni.

E così ho infine fatto.

Quando si dice la potenza dei libri...

Visto che questa rubrica parla di ebook, vi segnalo che I Traditori è disponibile sui principali e-store (per esempio su Amazon) a circa 6.99 euro. Un prezzo non proprio economico, ma che ci può stare, per un romanzone di 528 pagine.