Centodieci anni fa nasceva Margery Allingham e, per festeggiare questa ricorrenza, I Classici del Giallo Mondadori n. 1356 presentano una grande antologia inedita di racconti con protagonista il celebre detective Campion: Provaci ancora, Campion (The Return of Mr Campion, 1989).

Dalla quarta di copertina:

Una bella ragazza e una valigia sbagliata in uno scompartimento di prima classe: non occorre altro ad Albert Campion per trasformare un ordinario raduno natalizio in un caso da risolvere. Così come, al ballo organizzato nella magione di un amico lord, è la presenza di una scassinatrice quindicenne e di un lugubre indovino acquattato dentro una tenda di velluto nero a rendere tutto più interessante, e a metterlo sulle tracce di uno spietato ricattatore. Sorprese in vista anche nei pochi giorni trascorsi controvoglia in un albergo esclusivo di una località marittima, e tutto a causa di un vecchio, una ragazza e un cane che all’alba, sulla spiaggia deserta, si comportano stranamente. Come un trio di fantasmi. Nessun pericolo di annoiarsi troppo, insomma, per il raffinato e imperturbabile indagatore di crimini piccoli e grandi. Una raccolta di storie inedite, nello spirito di un’epoca lontana in cui i detective erano uomini di buone maniere, ricchi quanto basta e con molto tempo libero per il loro hobby preferito.

Ecco l’incipit:

Secondo me, la cosa più strana del mio amico Campion è che siamo ormai nel 1935, lo conosco da otto anni e non ho la più pallida idea di chi sia, come non so affatto in che razza di avventure andrà a cacciarsi nel prossimo romanzo. So che Albert Campion non è il suo vero nome e anche se ho raccolto qualche casuale informazione che si è lasciato sfuggire durante le sue imprese, non so quale sia la sua vera identità o come si chiami davvero. Non è che non possa o non voglia dirvelo, semplicemente non lo so.

Il nostro primo incontro fu un classico. Nel 1927 stavo scrivendo La lunga notte di Black Dudley, un eccitante giallo che si svolgeva in una strana casa spettrale. A un quarto del libro il mio eroe si stava comportando abbastanza bene, date le circostanze, ma quando mi ritrovai a descrivere una cena, mi accorsi che c’era un invitato in più, uno sconosciuto che si era aggiunto al gruppo che avevo così abilmente riunito. Non voglio che pensiate che io sia una vecchia stramba che scrive tutto ciò che le passa per la testa, sperando di divertirvi. Sono invece una pignola che continua a pianificare e ripianificare, a costruire e sarchiare e meditare faticosamente, delineando il quadro generale di ciò che dovrà poi scrivere e avendo ben presente il suo elenco di personaggi. Credo fermamente che un autore che non sa controllare i propri personaggi sia come una madre che non sa controllare i propri figli e che non è in grado di allevarli come si deve, quindi lo sconosciuto che venne a cena a Black Dudley mi mise terribilmente a disagio. Campion s’inserì nella conversazione in modo ben poco discreto, con troppa ironia per quell’atmosfera sinistra, e per questo lo notai all’improvviso, come se fino ad allora non mi fossi accorta neppure della sua presenza.

Per sapere tutto sul contenuto dell’antologia inedita, si rimanda alla sua scheda del database Gli Archivi di Uruk.

Margery Allingham (1904-1966), inglese, è una celebre firma dell’epoca d’oro del giallo. Figlia di una coppia di scrittori, ha esordito pubblicando a soli diciannove anni la sua prima storia, ispirata al mondo dell’occulto, per poi affermarsi come autrice di mystery caratterizzati da ambientazioni raffinate e intrecci ingegnosi. Ha utilizzato anche lo pseudonimo Maxwell March. Il suo personaggio ricorrente, protagonista di romanzi e racconti, è l’investigatore dilettante Albert Campion.

All’interno, il racconto Negatité di Rossana Girotto, vincitore del premio GialloStresa 2014.

Provaci ancora, Campion di Margery Allingham (I Classici del Giallo Mondadori n. 1356), 182 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Igor Longo