Da una delle regine incontrastate del racconto…

Un altro pregevole inedito della nostra Margery. All’inizio la presentazione di Campion come fosse un personaggio vero della realtà. Incontrato la prima volta dalla scrittrice nel 1927 con La lunga notte di Black Dudley. Allora solo “un giovanotto alto e pallido con i capelli biondi e lisci ed enormi occhiali di tartaruga che sottolineavano, invece di celare, la sua espressione da perfetto idiota, un’espressione che mi trasse in inganno come capita a tutti coloro che non lo conoscono, e che nasconde invece un cervello vivace e astuto, così come il suo aspetto decisamente trascurabile cela in fondo un carattere amabile e piacevole”. Poi su L’isola lo trova meno effeminato, conosce il suo alloggio in Bottle Street e il domestico Magersfontein Lugg. E continua a conoscerlo meglio in altri casi insieme all’ispettore Stanislaus Oates.

Nel primo racconto Campion (non è presente in tutti) si trova in uno scompartimento di prima classe con Lance Feering (conosciuto dal nostro fin dai tempi della scuola) e una bella ragazza bionda, tutti invitati alla festa natalizia nella villa di Philip Cookham. Solo che c’è una valigia sbagliata a creare un po’ (eufemismo) di confusione. Ma Campion sa sbrogliare anche le matasse più intricate. “Così come, al ballo organizzato di un amico lord, è la presenza di una scassinatrice quindicenne e di un lugubre indovino acquattato dentro una tenda di velluto nero a rendere tutto più interessante, e a metterlo sulle tracce di uno spietato ricattatore. Sorprese in vista anche nei pochi giorni trascorsi controvoglia in un albergo esclusivo di una località marina, e tutto a causa di un vecchio, una ragazza e un cane che all’alba, sulla spiaggia deserta, si comportano stranamente. Come un trio di fantasmi…”.

Racconti brevi anche di puro divertimento, ora in terza, ora in prima persona, magari esternati da una ragazza alle prese con Lugg o dall’ispettore capo Luke con la storia del pesce preistorico e del tizio che dice di avere visto i marziani. Oppure la finzione di un libro letto su un treno (classica vicenda d’amore) in stretto rapporto con la realtà che le coincidenze sono infinite.

Insomma la nostra Margery Allingham sempre elegante e delicata dallo stile infiorettato di vaporosa ironia che ha ammaliato intere generazioni di lettori.

Per “I racconti del giallo” ecco “Negatité” di Rossana Girotto.

Massimo esce dal carcere. Vuole studiare filosofia all’università. E’ alle prese con “L’essere e il nulla” di Sartre ed il suo concetto di negatité. Ma ha ucciso una donna e ora deve ucciderne un’altra, essendo ormai legato alla malavita. Solo che c’è di mezzo qualcosa che lo turba: lo sterminio degli armeni. E allora l’ordine da eseguire che se ne vada a quel paese e... Racconto di razza.