La storia segreta di una nazione oscura. Una falsa innocenza che si sgretola e si scioglie davanti a complotti e misteri, segreti e vendette. Il paese che amo di Simone Sarasso (finalista al recente Premio Scernanenco) è pubblicato da Marsilio editore e costituisce la terza e ultima parte de La Trilogia Sporca dell’Italia, un opera complessa e sorprendente, originale e affascinante che partendo dai due precedenti volumi: Confine di Stato e Settanta, ripercorre la storia del nostro paese dalla fine della seconda guerra mondiale agli anni di Tangentopoli e di una fantomatica discesa in campo. Ma l’opera di Sarasso non parla e non si immerge nella storia conosciuta e condivisa, quella dei libri e dei sussidiario per intenderci, ma affronta la storia segreta e nascosta, quella fatta da pochi uomini senza scrupoli, oscuri burattinai grigi che scompaiono fra le pieghe di anonimi corridoi fra le stanze del potere.

Ne Il paese che amo Sarasso riesce a rendere la complessità di un periodo della nostra storia che ad un’attenta riflessione lascia sconvolti e raggelati, e costruisce un pantheon di personaggi meravigliosi, che si alternano e danzano fra le pagine del libro, personaggi reali e vitali, con grandi somiglianze con i personaggi pubblici che hanno guidato le sorti del nostro paese, da Tito Cobra (primo presidente del consiglio socialista), a Salvo Ricadonna detto Dracula (spietato killer della mafia), ad Andrea Sterling (anima oscura dei servizi segreti), e poi ancora Domenico Incatenato (volenteroso e onesto giudice), alla bella Ljuba Marekovna (ingenua e quasi innocente pornostar/spia/parlamentare) e ancora e infine tanti altri che comnpongono un riuscito caleidoscopio di vizi e virtù, slanci d’onore e piccole meschinità, il tutto sullo sfondo di un Belpaese che appare solo l’immagine sbiadita di se stesso.

La scrittura di Simone Sarasso è dinamica e sorprendente, sempre tesa e di grande effetto, riesce a incatenare alla pagina e le mille vicende della nostra storia scorrono rapide e feroci davanti agli occhi. L’autore riesce a creare un riuscito mix di generi e stili, varianti impazzite che si incastrano perfettamente fra di loro con l’unico scopo della narrazione. Una narrazione potente che colpisce duro.

Un libro da leggere senza respiro. Un'apnea di cattiveria e gusto. Da non perdere.