Una donna trovata morta sulla spiaggia, che diventa il tassello di una lotta interna al partito di maggioranza. Un importante petroliere che si schianta a terra con il suo aereo privato. Trame oscure che si muovono sullo sfondo dell’Italia del secolo scorso. Che confluiscono nella bomba che il 12 dicembre 1969 apre un cratere nel centro di Milano, e infine nella misteriosa morte di un editore di estrema sinistra trovato carbonizzato sotto i tralicci dell’alta tensione. Tutto questo vi ricorda qualcosa? Personaggi inventati, sullo sfondo della cronaca vera, date che corrispondo. Omicidi e bombe. Tutto collegato da una trama nera, che si muove nell’ombra e dilania l’Italia con la strategia della tensione. Volevate sapere chi è l’autore materiale della strage di Piazza Fontana? Simone Sarasso ce lo spiega nel suo Confine di Stato, pubblicato dalla piccola ma ambiziosa Editrice Effequ. Una spy story che rende omaggio alla letteratura di James Ellroy, fino a concedersi un cameo di uno dei personaggi preferiti dall’autore americano: Pete Bondurant, protagonista di American Tabloid e del sequel Sei pezzi da mille. Omaggi sparsi agli autori di una certa cultura letteraria e fumettistica, di un pubblico folgorato dai romanzi di Wu Ming e dai fumetti di Garth Ennis. Un romanzo “di fantasia”, nel quale i protagonisti e i personaggi hanno tutti nomi inventati, ma che ricalca i grandi misteri d’Italia, i fatti di cronaca degli anni Cinquanta e Sessanta, sullo sfondo dei quali si sono giocate reali guerre di potere intrecciate a storie di mafia e politica. Sarasso confeziona un plot godibilissimo, senza ambizioni Letterarie con la maiuscola, ma con il linguaggio di un film di Quentin Tarantino, mischiando generi, contaminazioni. Attingendo dal fumetto, dal cinema. Il risultato è un ottimo lavoro, per amanti “del genere”, che ritroveranno in questo romanzo le atmosfere di una narrativa “modello americano” che ha una gran voglia di imporsi come modello anche nel nostro Paese. Certo, i nostri eroi del noir non usano parole come “fottuto” o “dannato”, ma questo è un dazio da pagare, per consentire a questo genere di pastiche letterario di passare il confine. Lo stesso autore, del resto, in un “dietro le quinte” che completa il testo in appendice, spiega i percorsi di genesi della storia, dall’idea alla pubblicazione. Svelando, in parte, il gioco nel gioco di citazioni e rimandi.