“Ma quel biondino lì, non faceva già il corridore automobilista in un altro film?”

“Sì mamma, l’abbiamo già visto in Drive” 

“Mah! Allora speriamo che non vada a pericolare anche stavolta…”

“Sssshhht! Parla sottovoce sennò quelli dietro si incazzano!”

“Se è per quello, si incazzano anche quelli davanti!” sospira uno spettatore di spalle. 

“Ma dice a me?” 

“No mamma, ma vedi ti tacere lo stesso”. 

Per un po’ la donna resta muta a fissare perplessa lo schermo. 

“Ma perché si vedono le teste sotto e i piedi sopra con una riga nera in mezzo?” 

“Non lo so mamma, vedrai che ora l’operatore lo aggiusta”. 

Lo spettatore davanti è già esausto: “Qui non c’è l’operatore e qualcuno dovrà alzarsi per avvertire la biglietteria del guasto!” e siccome tutti si guardano intorno ma nessuno si alza, sbraita “OK Ok, vado io”. 

E la mamma sottovoce alla figlia “Ma dici che me lo prende il popcorn se gli do i soldi?”

Tre film in uno. Romantico e toccante seppure a tratti imperfetto. Il primo interpretato da Ryan Gosling, il secondo da Bradley Cooper e il terzo dai loro figli di cui forse avremmo fatto anche a meno. Due ore e venti di partecipazione emotiva, il che non capita spesso, e un’Eva Mendes finalmente brutta e coi brufoli che tirerà su il morale di tante casalinghe. 

Come un tuono (The Place Beyond the Pines) – USA 2012 - 140’. 

Regia: Derek Cianfrance 

Con: Ryan Gosling, Bradley Cooper, Eva Mendes, Dane DeHaan, Robert Clohessy, Ray Liotta, Rose Byrne, Bruce Greenwood, Ben Mendelsohn 

Luke il bello esperto motociclista, che si esibisce nello spettacolo itinerante il globo della morte, scopre di avere un figlio di un anno nato da un flirt con la cameriera Romina. Nel tentativo di provvedere alla nuova famiglia, lascia il lavoro nei luna park per una serie di rapine in banca supportato dalle sue... [continua a leggere]straordinarie capacità di pilota. Tutto fila liscio fino a che non si trova ad affrontare l’ambizioso poliziotto Avery Cross, deciso a fare carriera a tutti i costi in un dipartimento in cui dilaga la corruzione…

La frode. Una pellicola che ti avvince fino alla fine, ma che ti scordi subito appena uscito dal cinema. Un cattivo che in fondo cattivo non è, una famiglia pesante per cui non ti viene di parteggiare e una Laetitia Casta indisponente nei panni dell’amante, ben lontana dalle immagini patinate di Dolce e Gabbana. Immalinconirsi davanti all’american gigolò invecchiato che dei bei tempi ha conservato solo la camminata è un niente. 

 

La frode (Arbitrage) – USA 2012 – 107’ 

Regia: Nicholas Jarecki 

Con: Richard Gere, Susan Sarandon, Brit Marling, Tim Roth, Laetitia Casta, Nate Parker, Graydon Carter, Austin Lysy, Larry Pine, Curtiss Cook, Evelina Oboza, Sophie Curtis, Gabrielle Lazure, Josh Pais, Stuart Margolin, Monica Raymund 

Thriller finanziario, noir, dramma sentimentale e familiare. Non si fa mancare niente lo spregiudicato Richard Gere, diviso tra conciliare gli affari, accontentare la famiglia e la giovane amante. Angosciato da una firma che non arriva fa in tempo a festeggiare i suoi 60 anni in famiglia e a fuggire con la giovane amante. In poche ore si trova a dover evitare un’incriminazione per frode e una per omicidio. Dalla prima può salvarlo una vendita a una banca, dalla seconda un miracolo… 

Un meritato Oscar a Jennifer Lawrence per la sua pazza col pallino per il sesso, ma bravi anche tutti gli altri. Esci dal cinema contento e premieresti tutti per le interpretazioni e per il soggetto originale che non lascia deluso il suo pubblico regalandogli anche un lieto fine. 

 

Il lato positivo (Silver Linings Playbook) - USA 2012 – 117’ 

Regia: David O. Russell 

Con: Bradley Cooper, Robert De Niro, Jennifer Lawrence, Jacki Weaver, Chris Tucker, Anupam Kher, Shea Whigham, Julia Stiles, Taylor Schilling, Dash Mihok, Kirsten Dunst, John Ortiz 

Pat esce dall'ospedale psichiatrico dopo otto mesi di trattamento per aver malmenato l’amante della moglie Nikki, col pensiero fisso di riconquistarla. Un divieto di avvicinamento lo costringe in casa col padre e gli impone degli incontri settimanali col suo psichiatra. 

Per fargli dimenticare Nikki gli amici gli presentano Tiffany, una giovane vedova con una recente storia di dipendenza da sesso e psicofarmaci… 

Si faccia una domanda e si dia una risposta direbbe Marzullo. La Schermitrice si domanda se avrebbe apprezzato l’ultimo film di Salvatores se non avesse letto il libro, che invece le era piaciuto. No, nonostante John Malkovich non le sarebbe piaciuto lo stesso. Una sola scena vale il biglietto il giro di giostra dei protagonisti sulla colonna sonora di Absolute Beginners di David Bowie. 

Una gioia per gli occhi e per le orecchie, ma tutto il resto è noia. 

 

Un'educazione siberiana – Italia – 110’ 

Regia:  Gabriele Salvatores 

Con: John Malkovich, Arnas Fedaravičius, Vilius Tumalavičius, Eleanor Tomlinson, Jonas Trukanas, Vitalji Poršnev   

Kolima e Gagarin, amici per la pelle, crescono in un ghetto per criminali di varie etnie nel sud della Russia, seguendo gli insegnamenti di nonno Kuzja. Il loro clan ha regole precise e un codice d' onore, che non va tradito per nessun motivo e l’educazione impartita li porterà a familiarizzare con furti, rapine e l’uso delle armi. Ma crescendo non tutti saranno disposti a rispettare le regole… 

Un imperdibile western di Tarantino ispirato a un nostro Corbucci del ‘66 con tanto di cameo di Franco Nero che a Django deve la sua fama. Un primo tempo avvincente e un secondo molto meno trascinante che si perde in chiacchiere con l’arrivo del seppur bravo Di Caprio. Ma ce ne fossero di questi film!

 

Django unchained - USA 2013 – 165’ 

Regia:  Quentin Tarantino

Con: Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo Di Caprio, Samuel L. Jackson, Kerry Washington. 

Alla vigilia della guerra civile negli Stati Uniti del Sud, il cacciatore di taglie King Schultz è alla ricerca dei fratelli Brittle da consegnare vivi o morti per incassare la ricompensa. Per prenderli libera lo schiavo Django, promettendogli la libertà a missione completata. Tra i due nasce un sodalizio che li porterà attraverso l'America delle piantagioni alla ricerca dei fuggiaschi e della moglie di Django, Broomhilda, venduta come schiava a un ricco possidente. 

Per fortuna che la storia de I Miserabili bene o male la conosciamo, perché in questo film completamente cantato in inglese dall’inizio alla fine si passa il tempo a leggere didascalie a discapito delle scene spettacolari. Un musical in auge da trent’anni con canzoni ancora semisconosciute ai più. Assistervi è stato appassionante quanto presenziare alla prima serata di Sanremo, dove non conoscendo le canzoni ti limiti a guardare come sono vestiti i cantanti e speri che almeno qualcuno cada dalle scale per vivacizzare un po’ la serata.

 

Les misérables - Gran Bretagna 2013 – 152’ 

Regia: Tom Hooper 

Con: Amanda Seyfried, Hugh Jackman, Helena Bonham Carter, Russell Crowe, Anne Hathaway, Sacha Baron Cohen, Eddie Redmayne, Aaron Tveit, Samantha Barks, George Blagden 

Toulon, 1815. Jean Valjean viene condannato a 19 anni di lavori forzati per aver rubato un pezzo di pane. Rilasciato in seguito a un'amnistia prova a ricostruirsi una vita, nonostante le intimidazioni del poliziotto Javert, convinto che un ladro non potrà mai redimersi. Convertito al bene da Monsignor Myriel, Valjean col nome di Monsieur Madeleine diventa Sindaco e imprenditore a Montreuil sur Mer e si prende cura dell’orfana Cosette.  

Gli anni passano e Cosette cresce, come cresce l'ossessione di Javert per Jean Valjean... 

Che il lato positivo sia con voi!