La calda estate del 1960 si affaccia all’orizzonte, la scuola chiude i battenti e cinque dodicenni dinamici e coraggiosi si preparano a tre mesi di divertimenti, gite in bici e incredibili avventure nelle campagne americane. Ma qualcosa incombe su di loro, e quella che si preannunciava come una tranquilla e afosa estate si trasforma in un incubo che li trascinerà in un vortice di terrore e crudeltà, al centro del quale vi sarà la loro stessa scuola e il mistero che racchiude da decenni.

L’estate della paura di Dan Simmons viene ripubblicato dal Gargoyle Books in edizione tascabile. Si tratta di un romanzo cult, una delle migliori prove di uno scrittore eclettico e sorprendente, capace di spaziare fra la fantascienza e il noir, e, contemporaneamente, raggiungere delle vere e proprie vette in ambito horror (si pensi su tutti all’inquietante e magnifico Il canto di Kalì, o al coinvolgente I figli della paura).

La trama non può non ricordare It di King, e ciò non si dimostra un problema per Simmons, perché il suo romanzo riesce a reggere il paragone col capolavoro del Re. Entrambi nascondono fra le pieghe dell’inquietudine e dell’orrore, una magnifica storia di formazione e amicizia, una coinvolgente ascesa all’età adulta in cui i giovani protagonisti con passione e coraggio affronteranno le paure e le angosce, tanto dei loro incubi, quanto della loro stessa maturazione.

I personaggi sono affascinanti e ben delineati, colpiscono e coinvolgono spingendo il lettore a un immedesimazione fanciullesca che non ha eguali. La narrazione ha un impatto cromatico sorprendente ed efficace, dall’immobile e serafica luminosità delle prime scene, si passa all’oscurità e la buio del terrore, creando una sensazione di malsana e crudele angoscia.

La scrittura e lo stile di Simmons sono superbi, barocchi e ampollosi quando creano e imbastiscono scene e sensazioni che catturano il lettore con una lentezza ammaliante e melliflua, creando immagini di grande impatto e poesia, per poi divenire più rapidi e taglienti con il crescere della tensione, con il montare dell’angoscia, fino a sfociare in vero e proprio terrore. Una capacita narrativa fuori del comune, che non trova adeguati termini di paragone.

Il capolavoro di un maestro.