In libreria in questi giorni, per Newton Compton, Squadra anticamorra (Når de døde vågner, 2011) del danese Steffen Jacobsen.

    

Dalla quarta di copertina:

Nel cuore della notte, al porto di Napoli, un container in partenza per Taipei si sgancia da una gru e precipita. Dozzine di cadaveri avvolti in sacchi di plastica si riversano sull’asfalto.

Tra questi ci sono i corpi senza vita di trenta lavoratori cinesi, vittime dell’industria della contraffazione della moda gestita dalla camorra. Nel container si trovano anche i resti di una giovane donna e di un ragazzo. Si tratta della moglie e del figlio di Giulio Forlani, anch’egli ucciso dalla camorra, perché aveva osato mettersi contro la redditizia industria del falso. Alla giovane Sabrina D'Avalos, neo pubblico ministero napoletano, viene affidato il difficile incarico di scoprire cosa ci sia dietro agli omicidi. Brillante investigatore, Sabrina è una donna solitaria con un passato turbolento: sono passati ormai tre anni da quando il padre, generale dei carabinieri e capo del GIS (Gruppo di intervento speciale), è stato assassinato. Potrebbe esserci qualche collegamento tra l’omicidio dei Forlani e quello del generale D'Avalos? Per la camorra Sabrina diventerà presto un personaggio scomodo, da eliminare. Ma il suo capo ha un programma ben preciso: intende usarla come esca per catturare il pericoloso assassino assoldato dalla camorra...

    

Un estratto:

Sebbene avesse solo ventotto anni, Sabrina D’Avalos aveva già assistito a parecchi funerali: quello di un autista e di una guardia del corpo, entrambi uccisi da un’autobomba della famiglia Terrasino, e anche suo padre, un generale, era stato assassinato tre anni prima dalla camorra, da Cosa Nostra o forse dalla ’ndrangheta. Era stato in cima alle loro liste nere; un omicidio politico che rimaneva tuttora irrisolto, un caso abbandonato.

Sabrina era il soggetto perfetto per qualsiasi servizio giornalistico, anche il più convenzionale, perché era giovane e carina, perché sarebbe stata per sempre all’ombra del suo celebre padre, il generale barone Agostino D’Avalos, già capo del GIS, il Gruppo di intervento speciale antiterroristico dei carabinieri, e perché era membro di un’unità nuovissima – e quindi sotto l’assillante controllo dei media – creata dalla procura di Napoli. Uno strumento in più nella continua lotta contro la camorra: il NAC, Nucleo anticamorra. Questa unità speciale, che reclutava membri sia dai carabinieri e dalla polizia di Stato che dalla procura, aveva ampi poteri investigativi e girava di norma armata dopo aver completato cinque mesi di formazione in medicina legale, attività di sorveglianza, tecniche di guida offensiva, combattimento corpo a corpo e uso delle armi. Sabrina D’Avalos si era distinta tra i primi dell’unità speciale e aveva terminato l’addestramento al primo posto nella sua squadra.

    

Per maggiori informazioni e per un’anteprima, ecco il link: http://blog.newtoncompton.com/squadra-anticamorra/

    

Steffen Jacobsen è nato nel 1956 in Danimarca, ma ha vissuto per anni a Napoli. Chirurgo ortopedico, ha già pubblicato due romanzi, il primo dei quali è uscito in Italia con il titolo Il passeggero (Kowalski 2010). I suo libri sono stati tradotti in Norvegia, Svezia, Danimarca e Germania.

    

Squadra anticamorra di Steffen Jacobsen (Newton Compton - Nuova Narrativa Newton n. 310), 384 pagine, euro 14,90 (in eBook, euro 4,99) - ISBN 978-88-541-4643-3 - Traduzione di Thomas Malvica