Dal 10 gennaio è in libreria il romanzo I libri della tempesta (Prométeme que seràs libre, 2011) dello scrittore spagnolo Jorge Molist.

Questo volume è la seconda parte del romanzo originale, la prima è stata pubblicata nel maggio del 2012 appunto con il titolo Promettimi che sarai libero.

Un romanzo che ha colpito l’interessi  dei lettori italiani sia per le avventure del protagonista, il giovane Joan Serra e sia per la precisa descrizione della vita che si svolgeva durante il Rinascimento, gli eventi storici descritti, i personaggi, un insieme che lascia intendere come lo scrittore si sia ben documentato.

Nel precedente volume abbiamo letto come la vita del dodicenne Joan venga scolvolta quando il suo piccolo borgo, dove viveva, viene assalito dai pirati, la madre e la sorella rapite e il padre, ferito a morte, che  prima di spirare si fa promettere dal ragazzo che nella vita cercherà “sempre” di essere libero.

Joan con il fratello minore si reca a Barcellona, trova lavoro presso la famiglia Corrò, impara l’arte di rilegare libri, a leggere, conosce Anna la figlia di un orafo ebreo e se ne innamora perdutamente.

Sono tempi difficili: è pericoloso amare una ebrea ed è anche pericoloso esprimere pensieri di libertà, così  l’Inquisizione condanna al rogo i coniugi Corrò.

Joan inizia a lavorare  in una fucina, dove impara a fare i cannoni e a collaudarli come artigliere. Intanto  la sua amata Anna e la sua famiglia devono lasciare la Spagna. Un giorno, al porto,  riconosce in un marinaio guercio il pirata che gli aveva ucciso il padre e rapito madre e sorella e dopo una furibonda lotta lo uccide e questo gli vale l’accusa di omicidio e la condanna a due anni da passare incatenato ai remi della nave ammiraglia..

La vita ai remi è un inferno, ma per un colpo di fortuna, durante l’attacco di una nave nemica, riesce a dimostrare la sua bravura con i cannoni.

Quando la nave arriva a Napoli, godendo di una certa libertà riesce a rintracciare la sua amata Anna, ma la donna ora è sposata.

Mentre sta parlando con la donna, interviene il marito e in un duello Joan lo uccide. Respinto decisamente dalla donna, fugge verso Roma dove dopo varie vicissitudini riuscirà ad aprire una sua libreria e avrà occasione di conoscere anche Niccolò Macchiavelli.

Resta sempre la promessa fatta a suo padre, e la strada che il giovane deve ancora percorrere sarà sempre irta di pericoli.

un brano:

"Appena mise piede sulla coperta della nave, Joan sentì che quella sarebbe stata la sua tomba. L'avevano condannato a remare per due anni, ed erano pochi i galeotti che sopravvivevano tanto a lungo.

Le guardie, a forza di strattoni e grida, lo costrinsero a togliersi le brache con cui si copriva, esponendolo all'umiliazione della propria nudità  mostrata in pubblico, perchè il medico di bordo lo visitasse. Andò a prua, all'inizio della corsia, il corridoio centrale della nave, perchè quell'uomo, al quale più che il suo stato di salute importava scongiurare il rischio che portasse a bordo malattie infettive, potesse esaminarlo. Nel frattempo lo sguardo di Joan corse all'ufficiale che lo scrutava all'estremità  opposta della nave. Era un tipo alto, una cinquantina d'anni, dagli zigomi prominenti e ben rasato, che portava in testa un cappello di seta blu marino, della stessa tinta del farsetto. Capì subito che doveva essere l'ammiraglio Bernat de Vilamar, signore di Palau e Bosa; un attimo dopo, i suoi occhi castani si posarono su di lui, taglienti come la lama di una daga."

l’autore:

Jorge Molist si è laureato in ingegneria industriale e ha conseguito un master in direzione d’impresa. Ha lavorato per grandi multinazionali, dove ha ricoperto ruoli di responsabilità anche fuori dalla Spagna, negli Stati Uniti e in diversi Paesi europei. Nel 2000 pubblica Los muros de Jericó, seguito nel 2003 da Presagio, accolti con entusiasmo dal pubblico e dalla critica. Un successo riconfermato da El anillo nel 2004 e da La reina oculta nel 2007, vincitore del Premio Alfonso X per il romanzo storico. Dal 2008 si dedica professionalmente alla scrittura.

la quarta:

Due anni ai remi. Questa è la condanna che Joan dovrà  scontare per aver assassinato in una rissa l'uomo che tanti anni prima, sulla spiaggia del suo villaggio in Catalogna, gli ha ucciso il padre e rapito la madre e la sorella, durante l'assalto di quelli che sembravano corsari mori. E mentre guarda quel mare azzurro di primavera, quel mare che è sempre stato simbolo di libertà  e sta per trasformarsi nella sua prigione, se non addirittura nella sua tomba, Joan ripensa alla promessa fatta al padre morente. Una promessa che ora difficilmente potrà  mantenere, incatenato al remo della Santa Eulalia, diretta in Italia per difendere i territori spagnoli dagli angioini che, alle soglie del Cinquecento, minacciano di invadere il Meridione.

Una rotta che Joan sognava di percorrere ma non certo in catene, nella speranza di ritrovare Anna, la donna che ama e che non ha mai dimenticato. Ripensando alle parole del suo maestro di calligrafia, secondo il quale solo la paura è in grado di mettere ai ceppi l'animo umano, Joan trova la volontà  di reagire e rifiuta di arrendersi a quella sorte. Quando infine la galea sbarca a Napoli, Joan si rimette in cammino, e sarà  ancora una volta il suo sconfinato amore per i libri a dargli la forza di lottare per la propria libertà...

I libri della tempesta di Jorge Molist (Prométeme que seras libre, 2011)

Traduzione Roberta Bovaia

Longanesi, collana La Gaja Scienza 1082, pagg. 336, euro 18,60