Einaudi continua con la sua iniziativa assolutamente meritoria di pubblicare tutti i lavori dello scrittore Elmore Leonard.

Ora è la volta di un suo recente romanzo: Gibuti (Djibouti, 2010).

Gibuti è una piccola nazione, quasi sconosciuta ai più, che si trova nel famoso “corno d’Africa” e l’autore con vera maestria accompagnerà il lettore in un avventuroso viaggio in una zona che si ritiene sia un covo di pirati che sequestrano navi mercantili, di spie, diplomatici, miliardari americani dalle dubbie affiliazioni, terroristi di al Qaeda e molti altri personaggi dalle molto dubbie attività.

In questo caleidoscopico mondo seguiremo le avventure di una coraggiosa giornalista e documentarista, Dana Barr, che ha già fatto servizi sullo stupro di donne bosniache, sui neo-nazisti e su quanto è successto a New Orleans dopo il passaggio di Katrina.

Ora lei vuole documentare la vita dei pirati che dirottano le navi mercantili e si reca a Gibuti accompagnata dal suo cameramen, un gigantesco ex marittimo afroamericano

In poco tempo Dana impara che in Medio Oriente quasi nessuno è quello che sembra: un capo piratagira per Gibuti in mercedes e sembra una bravissima persona, un colto diplomatico saudita dispone di conoscenze molto dubbie e un miliardario texano misteriosi e poi entrano anche in contatto con Raisuli Jama, un terrorista di al Qaeda da Miami, che ha giurato di compiere un grande attentato.

Dana e il suo cameramen dovranno muoversi con prudenza per restare vivi e decidere se fare un serio documentario o trasformare quanto stanno riprendendo in un thriller hollywoodiano. 

L’autore: 

Elmore Leonard, nato a New Orleans nel 1925, è il maestro indiscusso del crime novel contemporaneo, grazie a una produzione che conta ormai piú di trenta romanzi e molti racconti.

Ha partecipato attivamente alla Seconda Guerra Mondiale e si è laureato nel 1950. Nel 1953 pubblica il suo primo romanzo e nei dieci anni successivi scriverà altri romanzi e racconti western. Nel 1967 decide di passare al noir e alla crime story, scrivendo Il grande salto (The Big Bounce), romanzo che riuscirà a pubblicare con estrema difficoltà, dopo essere stato rifiutato da molte case editrici. Il grande successo di pubblico giungerà solo nel 1985 con il romanzo Casino (Glitz), anche grazie a una calorosa recensione di Stephen King.

Ha saputo influenzare non solo una generazione di scrittori, ma anche di registi come i fratelli Coen, Quentin Tarantino e Steven Soderbergh. Si è inoltre affermato, fin dai primi anni Cinquanta, come uno dei piú importanti autori nel campo della letteratura western.

Di Elmore Leonard Einaudi Stile libero sta pubblicando da tempo, con successo costante, l'intera produzione, con opere quali Tishomingo Blues («Stile libero Big», 2003), Il grande salto («Stile libero Noir», 2004), Mr Paradise («Stile libero Big», 2005), Cat Chaser («Stile libero Noir», 2005), Quando le donne aprono le danze («Stile libero Noir», 2006), Hot Kid («Stile libero Big», 2006), Freaky Deaky («Stile libero Noir», 2007), Killshot («Stile libero Noir», 2009), Su nella stanza di Honey («Stile libero Noir», 2009), la raccolta Tutti i racconti western («Stile libero Noir», 2008), Road dogs («Stile libero Noir», 2010), Out of Sight («Stile libero Noir», 2010), Lo sconosciuto n. 89 («Stile libero Noir», 2010) e Gibuti («Stile libero Big», 2012).

la quarta: 

Dana Barr, regista di documentari, è all'apice della carriera e il suo nuovo progetto la porta a Gibuti, per filmare i pirati che infestano la zona sequestrando navi mercantili e ricavandone riscatti milionari. Ad accompagnarla, Xavier LeBo, il suo gigantesco cameraman di origini africane, che non ha mai dimenticato come si naviga per mare. Ma a Gibuti nessuno è quello che sembra. Il capo dei pirati, Idris Mohammed, gira in Mercedes e ha fama di benefattore, mentre il migliore amico di Idris, Harry, un diplomatico saudita, intrattiene rapporti con personaggi sospetti; Billy Wynn, un miliardario del Texas, non esita a mescolarsi con la feccia, e per la città si aggira Jama Raisuli, un terrorista di al Qaeda arrivato da Miami, che progetta qualcosa di grosso. Un mondo insolito e autentico come solo le realtà piú folli sanno essere. Un mondo da esaltare attraverso la cinepresa, anche se, piú che a un documentario, il prodotto finale rischia di somigliare al piú classico thriller di Hollywood.

Gibuti di Elmore Leonard (Djibouti, 2010)

Traduzione Luca Conti

Einaudi, collana Stile libero big, pagg. 304, euro 18,00