Dopo essersi fatto conoscere ed amare tramite la narrativa breve, Alfredo Mogavero esordisce nel romanzo lungo scegliendo il corso “moderno” dell’editoria: la pubblicazione in eBook gratuito.

Abbiamo incontrato l’autore di Eravamo una cosa sola - affascinante storia post-apocalittica totalmente disperata ma allo stesso tempo inguaribilmente ricca di speranza - per capire cosa si nasconda dietro un autore che pubblichi un ottimo romanzo gratis.

                

Prima di tutto: chi è Alfredo Mogavero?

Non l’ho ancora ben capito neanch’io. Studente fuoricorso alla facoltà di lingue e letterature straniere, con una tesi sullo sviluppo dei personaggi nei romanzi di Charles Dickens da discutere a giugno. Uomo di fatica presso i mercati generali della frutta, ex-cameriere, ex-agente di call-center, un pericoloso amore per l’alcol e un DNA che mi porta sempre a parteggiare per i perdenti e i falliti. Gusti cinematografici, letterari e musicali che più vasti non si può. A parte questo, vivo ancora a Salerno, dove sono nato, e porto avanti il sogno di diventare scrittore.

                   

Sei conosciuto principalmente per la tua narrativa breve: “Eravamo una cosa sola” è il tuo primo romanzo?

Sì, in assoluto. È stato un processo naturale iniziato quando ho iniziato a leggere più romanzi, scoprendo le potenzialità della lunga distanza e desiderando cimentarmi con una struttura che lasciasse più respiro alla trama, al susseguirsi degli eventi e allo sviluppo dei personaggi.

       

Come ti sei trovato a passare dalla formula del racconto (a volte brevissimo) a quella più ampia del romanzo lungo?

È stata abbastanza dura. Il racconto inizi a scriverlo con in testa inizio, sviluppo e fine, e un numero di battute quasi sempre prestabilito. La libertà di lunghezza del romanzo ti espone al rischio di ridondanze, ripetizioni involontarie, ti mette spesso davanti a vicoli ciechi da cui devi uscire tornando indietro. Non facile è anche cercare di mantenere costante la tensione per tante pagine, o alternare scene d’azione con altre di dialoghi mentre la trama si sviluppa. Dopo tanti anni di esercizio alcuni meccanismi propri del racconto li avevo ormai assimilati a livello quasi istintivo, mentre qui è stato quasi come partire da zero.

                    

Come mai la scelta di una tematica così apocalittica? Omaggio ad un passato cinematografico (anche italiano) o ad un futuro incerto?

Senza voler spoilerare troppo, ho pensato che l’ambientazione apocalittica fosse l’unica funzionale alla trama che volevo sviluppare. Aver visto abbastanza pellicole di questo genere mi ha aiutato a metter su un background che spero sia credibile.

                 

Come mai hai scelto proprio Roma per la tua storia? Per motivi puramente “scenografici” o perché basta poco perché diventi una “città apocalittica”?

Per due motivi: ancora volendomi tenere “sul vago”, Roma era l’ambientazione ideale per gli eventi narrati, a mio parere. In secondo luogo, a Roma ci ho vissuto per un certo periodo e un po’ mi è rimasta nel cuore. Non conosco bene le altre metropoli italiane, fatta eccezione per Napoli. Ma Roma era decisamente più evocativa.

                  

Le citazioni nel tuo romanzo sono molte: puoi svelarcene qualcuna che ti sta particolarmente a cuore?

Ne dirò solo una: una piccola citazione dell’aerofagia del Sellero, personaggio del grandissimo Diario Pulp di Strumm. Un libro che consiglio a tutti, tra l’altro da poco disponibile in eBook [eshop.xii-online.com/store/product_info.php?cPath=156_152&products_id=1126].

                 

Pubblicare il tuo romanzo direttamente in eBook gratuito è davvero in controtendenza: puoi parlarci di questa tua scelta?

La mia raccolta di racconti Six Shots è uscita nell’aprile del 2010. Da un po’ di tempo non pubblicavo nulla e per me questo era un cruccio, perché il mio primo obiettivo nello scrivere è essere letto. Ho cercato il modo più rapido di far arrivare ai potenziali lettori questo romanzo, che mi ha preso quasi due anni di tempo tra stesura, editing e modifiche varie. Lo considero anche un tentativo di battere la strada del web, un sassolino buttato nello stagno digitale per vedere quanti cerchi produce.

                   

Sei consapevole che in un futuro apocalittico il tuo romanzo sarà illeggibile mentre il cartaceo rimarrà? (Semmai in quel futuro si leggerà ancora)

Non essendoci la possibilità della controprova, potrò sempre dire che aveva ricevuto 500.000 download e convincere un editore post-apocalittico a pubblicarlo in cartaceo.

              

Per chiudere, una domanda obbligatoria: progetti futuri? Ma sorpattutto, saranno gratuiti tutti gli altri tuoi romanzi?

Attualmente sto lavorando su alcuni racconti seriali che dovrebbero apparire su una rivista. Ho un paio di altre idee, ma non so quando inizierò a lavorarci, devo prima trovarmi un lavoro meno faticoso e una donna che mi sopporti per più di una settimana. Per il prossimo romanzo forse tornerò a rivolgermi a un editore, ma credo sia prematuro parlarne adesso.

           

In chiusura, ecco il link per scaricare gratuitamente il romanzo in eBook: www.lulu.com/product/ebook/eravamo-una-cosa-sola/18894670