Il 9 giugno del 1865, durante un viaggio in treno in compagnia della sua giovane amante, Charles Dickens rimane coinvolto in un terribile incidente ferroviario, in seguito al quale incontra un misterioso e sinistro personaggio di nome Drood che cambierà per sempre la sua vita.

Il racconto degli sconvolgenti avvenimenti che seguirono è condotto dal suo migliore amico, ed eterno rivale, Wilkie Collins, autore de La donna in bianco, il quale viene coinvolto in una serie di indagini nell’underworld di Londra, attraverso sotterranei oscuri e misteriosi abitati da colonie umane di derelitti e delinquenti, fumerie d’oppio clandestine, pratiche di mesmerismo, rituali esoterici e antiche sette segrete.

Quando però le ricerche sembrano condurli finalmente all’enigmatico Drood, Collins viene messo da parte senza ricevere spiegazioni da Dickens, il quale dopo poco tempo comincia a mostrare segnali inquietanti di cambiamento. Come se non bastasse, Collins inizia ad avere visioni inspiegabili e allucinazioni, e a provare un senso costante di minaccia.

Tutto ciò si aggiunge ai terribili dolori provocati dalla gotta, per i quali lo scrittore assume quotidianamente dosi sempre più massicce di laudano. Provato fisicamente e mentalmente ma allo stesso tempo avvinto in questo gioco mortale, Collins si dibatte tra la follia e la paura che tutto ciò faccia invece parte di un diabolico piano dell’inafferrabile Drood…

Con Drood, in uscita in questi giorni in libreria per la Elliot Edizioni, Dan Simmons torna a rivisitare la storia e la letteratura dell'Ottocento secondo angolazioni inaspettate, e rifacendosi anche all'ultima opera incompiuta di Dickens, Il mistero di Edwin Drood, che dal 1870 fa spaccare le teste di scrittori e lettori sul suo possibile finale (ci provarono anche gli italianissimi Fruttero&Lucentini con il loro La verità sul caso D., vedi www.thrillermagazine.it/libri/747/).

Dan Simmons, Drood

Elliot Edizioni, 2010

Traduzione: Anna Tagliavini

pp. 800

ISBN 9788861921573