Quando due ottimi e prolifici autori scrivono in tandem, il risultato merita di essere ristampato. Bill Pronzini e Barry N. Malzberg sono autori di lunga data e dalla sterminata bibliografia che, dal 1976 al 1980, hanno instaurato un sodalizio artistico che ha portato a tre romanzi inter-genere: la spy-story Il presidente (Segretissimo n. 872), il romanzo breve di fantascienza Campionato di prosa (nell’antologico Urania n. 993) ma prima di tutto questo giallo mozzafiato Caccia al mostro (The Running Beasts, 1976), apparso originariamente ne Il Giallo Mondadori n. 1648 (31 agosto 1980).

Sul rapporto fra Pronzini e Malzberg ne scrive Mauro Boncompagni nel saggio Una caccia molto speciale, che chiude il volume.

 

La sonnacchiosa cittadina di Bloodstone (nomen omen) viene insanguinata da tre delitti seriali particolarmente efferati: le donne uccise portano i cittadini a sospettare gli uni degli altri ma anche ad approfittare della situazione per risollevarsi dall’anonimato.

Così da New York torna alla natia Bloodstone la giornalista Valerie Broome, inviata dell’Insight Magazine (quotidiano a diffusione nazionale) per scrivere un articolo possibilmente di successo sulle donne assassinate, con l’aiuto dello psichiatra dottor James Ferrara. Qui incontra Steven Hook, attore fallito ex alcolizzato, che vive giocando ai cavalli. Ritrova anche un vecchio compagno di scuola, Jack Cross, tipo un po’ strambo ma che sta scrivendo un libro sull’assassino di Bloodstone. Su di loro vegliano le fenomenali forze dell’ordine: il tenente Daniel Smith, con un’ulcera che lo divora e consequenziale poca voglia di affaticarsi, e l’agente Alex Keller, manesco e rozzo che vorrebbe riportare l’ordine a forza di manganellate.

Nessuno di questi personaggi ha moventi o possibilità di essere lo Squartatore, eppure tutti sospettano di tutti... complici i due diabolici autori!

 

Pronzini e Malzberg, consumati romanzieri dai mille trucchi e dai mille inganni, concepiscono una trattazione frastagliata e frammentaria che se da una parte fornisce ai lettori vari punti di vista dall’altra sembra invece mettergli la benda sugli occhi. Non si è mai sicuri di ciò a cui si sta assistendo, ed ogni volta che si crede di aver capito tutto... il duo infernale di autori provvede a distruggere ogni certezza!

Una scrittura spumeggiante e scorrevole – resa alla perfezione dall’ottimo lavoro di traduzione di Fenisia Giannini – che tiene il lettore con il fiato sospeso fino al finale sorprendente (e per nulla scontato).

 

Non si può non citare il delizioso gioco letterario per cui il personaggio di Cross, che sta scrivendo il saggio Lo Squartatore di Bloodstone, spesso si sovrappone agli autori stessi riassumendo gli avvenimenti secondo il suo punto di vista.

Infine, una curiosità. Il personaggio di Marjorie Smith, moglie del tenente, viene descritta come una famelica lettrici di romanzi con protagonista un’infermiera... e guarda caso un numero di questo mese de Il Giallo Mondadori inedito vede come protagonista Sarah Keate, l’infermiera detective di Mignon G. Eberhart!