Arriva in edicola - dal prossimo 8 novembre - il nuovo romanzo di un grande e poliedrico autore: Bill Pronzini. Va ricordato che sebbene stiamo parlando di un autore che ha accettato sfide da ogni genere letterario, è stato comunque premiato dall’associazione Private-Eye Writers of America: i romanzi con protagonista un investigatore privato, quindi, sono il suo pane quotidiano.

Il Giallo Mondadori (n. 3069) recupera un titolo del 2009 dell’ottimo autore, Schemers, che nella traduzione di una colonna portante della collana mondadoriana come Mauro Boncompagni diventa I cospiratori.

Si tratta della 34ª avventura del personaggio seriale di Pronzini che, seguendo le orme dei grandi scrittori hardboiled, è sempre rimasto senza nome. La sua prima avventura risale al 1971 con Pietà per gli ingiusti (The Snatch), apparso nel n. 1242 de Il Giallo Mondadori l’anno successivo: quarant’anni in più non fanno che migliorare e rendere più gustoso il personaggio.

   

Dalla quarta di copertina:

Per la loro agenzia investigativa un caso come questo non ha precedenti. Si occupano di persone scomparse, indagini su risarcimenti, recupero crediti, roba del genere. Furto di libri gialli, no. Eppure ci sono in ballo otto volumi di grande pregio, tutti autografati da celebri autori, per un valore complessivo di mezzo milione di dollari. Secondo il proprietario della collezione, tra le maggiori al mondo, sono stati rubati. La sua assicurazione, invece, ha qualche dubbio. Perché la biblioteca in cui erano custoditi è inaccessibile, e non ci sono tracce di effrazione: forse il collezionista sta cercando di fare il furbo? Una vera e propria sfida per l’agenzia, e anche un insolito caso da “camera chiusa”, proprio come nei polizieschi più classici. L’unica differenza è che dentro questa camera chiusa non c’è un cadavere. Per ora.

  

«C’è un lavoro a cui pensavo potessi essere interessato» questa è la proposta che uno sgradevole vecchio amico fa al protagonista senza nome. Cos’ha questo lavoro che possa interessarlo così tanto? Semplice:«Riguarda dei libri, tanto per cominciare. Libri rari».

Il protagonista in realtà è un cultore e un collezionista di riviste pulp, più che di libri, mentre Gregory Pollexfen - l’uomo su cui si dovrà indagare - «colleziona gialli. Roba che è stata pubblicata anche oltre un secolo fa. Ha più di quindicimila volumi, il cui valore è stato stimato in sette milioni di dollari. E li ha assicurati proprio per quell’importo. [...] No. La sua collezione è una delle tre o quattro più grandi del mondo.»

Ovviamente Pollexfen ha assicurato i suoi preziosi libri, ed ora chiede un risarcimento stratosferico - «mezzo milione di testoni» - perché gliene sono stati rubati otto. Ma come fanno otto libri a raggiungere una cifra così elevata? È presto detto:

«Le avventure di Sherlock Holmes, Arthur Conan Doyle, prima edizione inglese. Il falcone maltese e Piombo e sangue, Dashiell Hammett. Il grande sonno, Raymond Chandler. Il postino suona sempre due volte, James M. Cain. La poltrona n. 30, Ellery Queen. L’assassinio di Roger Ackroyd, Agatha Christie. La traccia del serpente, Rex Stout. Tutte copie firmate con dedica, e tutte munite di sovraccoperta, tranne il Doyle e la Christie.»

Quale collezionista non impazzirebbe al pensiero di tanta preziosa magnificenza derubata?

Quello che attende il protagonista è il classico “giallo della porta chiusa”, anche se al posto di una stanza qualunque c’è un’intera biblioteca privata.

  

Impreziosisce il volume il racconto Come foglie nel vento di Antonella Mecenero, vincitore del premio Giallo Mensa 2012.