La vera storia di Antonino Greco, poliziotto morto nella strage di Ustica, raccontata da un angelo molto speciale, nel libro edito da Zona, Ustica. Confessioni di un angelo caduto.

Carmelo Pecora, l'ispettore (oggi scrittore) conosciuto come Lo Scrispettore, torna a raccontare drammi e misteri italiani attraverso storie di vita vissuta, che commuovono e coinvolgono i lettori di ogni età.

Questa volta Pecora scrive di Ustica.

Un angelo appare una notte a un ragazzo, e gli racconta la vera storia di Antonino “Nino” Greco, giovane poliziotto morto sul DC9 dell’Itavia Bologna-Palermo che precipitò il 27 giugno 1980.

Racconta la storia di Nino, dall’infanzia in Sicilia alla scelta di entrare in polizia, dalle prime esperienze in divisa al trasferimento a Bologna, fino alla tragica sera di prima estate in cui Nino prese l’aereo che doveva portarlo alla festa di matrimonio di un amico, per fargli da testimone.

Il racconto si avvale delle testimonianze dirette dei familiari e degli amici di Antonino Greco e della preziosa collaborazione dell’Associazione Familiari Vittime di Ustica, che qui si ringraziano.

Con questo nuovo romanzo, Carmelo Pecora - già autore di 9 maggio '78. Il giorno che assassinarono Aldo Moro e Peppino Impastato (ZONA 2007) e Polvere negli occhi (ZONA 2009), dedicato alla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 - mette ancora una volta la sua capacità narrativa al servizio di un progetto di memoria civile.

L'autore: Carmelo Pecora è nato a Enna nel 1959. 

Oggi vive a Forlì, dove ha diretto il locale nucleo di Polizia Scientifica. Smessa la divisa di Ispettore per pensionamento volontario, prosegue l’attività di scrittore iniziata con 9 maggio '78. Il giorno che assassinarono Aldo Moro e Peppino Impastato (ZONA 2007) e Polvere negli occhi (ZONA 2009), romanzo dedicato alla strage di Bologna, entrambi adattati alla scena. I suoi protagonisti sono sempre poliziotti, le sue sono storie di vita vera. Con questo nuovo romanzo, Pecora mette ancora una volta la sua capacità visionaria e narrativa al servizio di un progetto di memoria che, nel suo caso, si è fatto progetto di vita.