L’unica regola ferrea che afferma il ritorno dell’universo di questo romanzo, Veleno, scritto da Mauro Gasparini, è la rabbiosa e certa violenza dei personaggi che lo compongono.

Veleno, Velluto e Liverani sono i protagonisti sconvolgenti e al medesimo tempo affascinanti di questo noir italiano un po’ fuori dai generis che fa gelare il sangue.

Linguaggio diretto che affonda e scava, atmosfera splatter, ritmo incalzante, quasi teatrale, una violenza che ha origine da una rabbia arcaica, disperata, che devasta e rovescia le normali consuetudini del vivere civile.

Veleno è il personaggio che dà il titolo al libro. È un essere impuro, un’anima nera, disadattato, alcolizzato, votato all’autodistruzione. In questa rappresentazione tragica della sua esistenza si insinua ancora un piccolissimo margine di salvezza. Non si è ancora perso completamente. È in quell’esile filo disperato che lo lega al mondo che il romanzo ha il suo slancio vitale, s’infiamma, prende quota.

Velluto è la sua donna, non ha pregiudizi, vive alla giornata, si sente libera e vuole appartenere soltanto a se stessa. Sta bene con Veleno, sa di non essere sua e sa che non la obbligherebbe mai a mettersi in gioco davvero perché la costringerebbe a esporre a nudo i suoi sentimenti.

Con due personaggi simili la difficoltà del rapporto è evidente e dà una natura più complessa al romanzo. Qualcuno, nello scorrere della trama, potrebbe aspettarsi una storia d’amore banale, come tante, ma non è così, prevedibile e scontata, è ricca di improvvisi colpi di scena e di emozioni dai contenuti forti.

Infine c’è Liverani, il commissario. Una persona onesta, professionalmente capace. Queste doti, in un rappresentante delle forze dell’ordine dentro un romanzo che ha le caratteristiche e gli ingredienti del noir sarebbero l’emblema e la forza. Nella realtà sono la sua disgrazia e lo esortano insieme al lettore a rimanere dall’altra parte.

Mauro Gasparini non si risparmia presentandoci i suoi personaggi nella loro cruda essenza e nello stesso tempo, dopo aver tirato violentemente il lettore dentro la storia, lo costringe a tenere una breve ma rigorosa distanza dal loro spontaneo e quasi animalesco muoversi.

Questo fa in modo che il lettore si inquieti, ma che cinicamente affondi con coscienza critica per pensare e non solo per trarre dalla lettura un piacere.

Lo consiglio vivamente questo romanzo, sono certo che vi terrà svegli, anzi, vi dirò di più, vi scorrerà nel sangue velocemente come il siero di una vipera dopo il morso. Consiglio di procurarvi un antidoto a questo “Veleno”.