Lo conoscete già.

Da sedici anni. Da quasi trenta romanzi. Da svariati racconti.

Lo conoscete bene. Da decine di missioni. Di avventure.

E’ Chance Renard.

E’ “Il Professionista”.

Ex uomo della Legione, poi specialista “al servizio di chi lo vuole”. Non di tutti, però. Ex lupo solitario, perché “il nemico siamo noi”. Sopravvissuto a guerre, spie, traditori, intrighi, killer, mafie, complotti, pazzi, pallottole, veleni, politici, vendette,… donne. Ora, da qualche anno, il lupo solitario – di quelli che ci si aspetta muoiano soli - si è ritrovato a capo di un suo branco. Una banda eclettica, a tratti pittoresca, comunque estremamente affidabile ma, soprattutto,  finalmente fidata. Un team composito che lo ha già seguito in vari inferni internazionali e nazionali. Ma il campo di fuoco dove questo gruppo affiatato si è inizialmente fuso, per poi forgiarsi in tante avversità e pericoli, ha un nome ben preciso: Gangland (Segretissimo Mondadori, 2007).

Sono passati alcuni anni. Altre operazioni, altri contratti. Varie ferite, del corpo e dell’animo. Ora per Chance Renard e il suo branco è tempo di combattere su un territorio che, pur essendo loro, appartiene a tutti gli innumerevoli predatori che lo abitano. Senza contare chi di quel territorio è o si considera padrone. E che Milano è anche l’obiettivo di un gioco più grande, più sporco, più crudele della semplice violenza della legge della giungla.

Perché Milano è quella che vedete, quella che non vedete e quella che non volete vedere.

Perché Milano è… Gangland.

Tutto ciò lo potrete scoprire acquistando e leggendo il numero di marzo della collana Segretissimo, intitolato Gangland Blues, per la firma di Stephen Gunn. Quello di Stephen Gunn è uno pseudonimo che (ormai tutti gli appassionati dei generi spy fiction, action thriller, noir e avventure lo sanno) cela l’inventiva e la professionalità di uno dei migliori autori italiani di narrativa di genere: Stefano Di Marino. La produzione di Di Marino è impressionante per prolificità, ma anche eclettica. Una sintesi non darebbe giustizia, un’occhiata alla sua pagina su Wikipedia è consigliata: http://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Di_Marino.

Gangland Blues, come spiega lo stesso Di Marino, nasce come una sorta di progetto antologico di racconti del Professionista ambientati a Milano e dintorni. Poi però il lavoro si è evoluto attraverso una forte interconnessione tra i racconti stessi, e tra il romanzo che ne è nato ed altre trame della produzione dimariniana, in particolare alla Trilogia di Montecristo, pubblicata negli anni scorsi dalla collana Il Giallo Mondadori Presenta. Ecco la quarta di copertina…

 “Chi sono i veri padroni di Gangland, capitale del crimine? Quasi per caso il Professionista e la sua squadra si trovano al centro di una guerra che parte da molto lontano. “Per caso”? Troppe coincidenze strane, troppi morti ammazzati, troppi enigmi senza soluzione. Chi manovra la vecchia mala contro una nuova, letale organizzazione che ha radici in Romania? Cosa c’entra una squadra speciale dei Servizi che prima spara e poi fa le domande? Come sempre, Chance sarà costretto a chiedersi di chi fidarsi. Un passo falso e sarà la fine, non solo per i suoi più fidati compagni ma addirittura per lui. Un temerario romanzo a incastro, una radiografia impietosa di un mondo all’ultimo stadio della corruzione. Il mondo che riempie la cronaca dei nostri giorni.”

Se volete saperne di più, interagendo anche con l’autore, vi consigliamo i seguenti riferimenti web:

- il book trailer www.vimeo.com/20399741;

- una testimonianza dell’autore sul Blog ufficiale Segretissimo Mondadori http://blog.librimondadori.it/blogs/segretissimo/2011/02/25/segretissimo-sgunn-gangland-blues/;

- un altro commento sul Blog del Professionista, curato da Stefano Di Marino

http://hotmag.me/ilprofessionista/2011/03/02/gangland-da-che-parte-sta-il-professionista/.

Infine, per gentile concessione dell’Autore e di Segretissimo, pubblichiamo un breve estratto delle prime pagine di Gangland Blues

Dossier segreto: “Il complotto”

Come tutte le cospirazioni è iniziata molto tempo prima, in un altro luogo, ordita da personaggi oscuri che mai si sporcheranno le mani direttamente. È la legge delle operazioni speciali e degli intrighi.

La sala della grande villa al centro del parco nella Città Eterna è illuminata da fioche luci di candela. Gettano riflessi foschi sulle pareti rivelando, ma solo a tratti, librerie stipate di volumi, sculture inquietanti, persino alcune foto di un tempo passato ma mai dimenticato.

Sono presenti un rappresentante della Maggioranza, uno dell’Opposizione, un alto dirigente di Confindustria, un noto sindacalista, un direttore di giornale considerato super partes, un vescovo e i due inviati di potenti organizzazioni mafiose che stringono il Sud e tutta la penisola in una morsa infame.

C’è poi, a capotavola, completamente avvolta nell’oscurità, una presenza inquietante. Nessuno ne conosce il nome. Solo il codice. Telaranha, che può voler dir tutto e nulla. Ma che esige rispetto e incute timore. Osserva e asserisce con la sua presenza il potere dell’organizzazione.

Naturalmente, a fare da portavoce, c’è anche un uomo dei Servizi. Deviati o meno non importa. È il demiurgo, colui che diffonde gli ordini a questi uomini potenti che sono solo granelli in un meccanismo. — La fase attuale del progetto Loki — comincia — prevede che prendiamo il possesso di una città. Una città importante i cui equilibri di Potere stanno pericolosamente per cambiare. È venuto il momento che ne assumiamo il controllo totale. A qualsiasi costo.

Telaranha si schiarisce la voce, dal buio. – Dopo il fallimento del Progetto Montecristo la strategia è cambiata. Il controllo deve essere preso poco per volta, nascostamente. Il piano prevede che nulla appaia per quello che è. Che la missione affidata ai nostri agenti si confonda con la normale criminalità, che i professionisti dell’intelligence si mescolino con le bande rivali. La direttiva primaria è conquistare il terreno da una singola città.

Nessuno fiata. Nessuno obietta. Nessuno chiede. Tutti sanno qual è la Città.

PROLOGO

La Città Rovente

Gangland. Il nome vero è Milano. Io sono forestiero. Mi ha accolto e adesso lei è mia. E io sono suo. Senza compromessi. Un amore totalizzante, che ti mozza il respiro.

“Non ci sono freni, non ci sono leggi in questo calderone di vizi e depravazioni”. Descrizione di una famosa città di frontiera nel 1881. Abilene, Tombstone, Doge City. Ha davvero importanza saperlo?  Potrebbe essere Mosca, Budapest, Bangkok o cento altre metropoli dove sono stato in questi anni. Invece è Gangland. La Città che è tutte le città. Quella che ho deciso di raccontarvi. A brandelli. Come colpi sparati uno dopo l’altro su bersagli differenti. Perché solo così capirete. (…)

E voi: volete capire?

Non vi resta che andare in edicola!

Stephen Gunn, Gangland Blues. Segretissimo, Mondadori. In edicola, marzo 2011. Euro 4,50.