Diciotto autori per diciotto storie meravigliose. Il meglio del fantasy moderno racchiuso in un unico libro. Un vero e proprio forziere dai mille tesori.

Questa potrebbe essere una veloce descrizione di Dark Alchemy, la corposa antologia curata da Jack Dann e Gardner Dozois, pubblicata in Italia da Aliberti editore, nella collana Arcipelago. In questa incredibile raccolta si pongono a confronto fra loro alcuni dei migliori autori fantasy viventi, dall’osannato e pluripremiato guru britannico Neil Gaiman, all’immortale Tanith Lee, da Mary Rosenblum, a Gene Wolfe, da Eoin Colfer (Artemis Fowl) a Jane Yolen e tanti altri.

Si tratta di storie originali e sorprendenti che trascinano e commuovono (La lapide della strega di Neil Gaiman è una vera apologia dei buoni sentimenti), in cui magie e mondi incantati si affrontano e si scontrano (Ferro e agrifoglio di Garth Nix), in cui i poteri della magia trascendono l’immaginario (Le mani dello straniero di Tad Williams). Racconti superbi che presentano ambientazioni e stili differenti, toni e registri multiformi, dalla fiaba, al racconto umoristico, al fantasy più adulto a quello di militare. Mantenendo sempre e comunque una scrittura di altissimo livello, fluida ed evocativa, affascinante e coinvolgente. E così pagina dopo pagina, racconto dopo racconto si compone un mosaico multiforme e fantastico che descrivendo sogni e incubi, rappresentando i confini ultimi della fantasia, parla in realtà a ogni singolo lettore, a ognuno di noi, parla di vita e morte, amore e odio, felicità e rancori. Si dipinge un affresco sorprendente e mirabile, assolutamente imperdibile.

L’importanza di questa antologia sta anche nel fatto che affianco ai nomi conosciuti dal pubblico italiano, trovano spazio altri autori che sebbene celebrati come veri e propri maestri nei paesi di lingua anglofona sono ancora pressoché sconosciuti nel nostro paese, si tratta quindi di un occasione preziosa per ammirare il meglio della produzione fantasy mondiale.