Con Lord Peter Wimsey… 

Lord Peter e l’altro di Dorothy L. Sayers, Polillo 2011.

Death Bredon è il nuovo copywriter della Pym’s Publicity, una stimata agenzia pubblicitaria inglese. Il precedente Victor Dean è morto precipitando dalle scale a chiocciola degli uffici di Londra. In effetti Bredon è il noto investigatore Lord Peter Wimsey, incaricato dal capo della agenzia di indagare su questa morte accidentale.

Elegante “Guarda il mantello da sera e la gardenia, e cara mia, il monocolo!”, affabile, bravo nel lavoro, si conquista pian piano la simpatia di tutti, anche se a volte pare proprio un impiccione.

Primi risultati: un sassolino rotondo, una fionda in un cassetto, la collaborazione del ragazzo Ginger ma, soprattutto, la scoperta che Dean era immischiato nella cricca dei de Momerie, gente scioperata e drogata. Presto detto, Bredon si infila nelle feste della cricca (c’è da capire come viene smistata la droga) vestito da Arlecchino e indaga pure da quelle parti, riuscendo a evidenziare il collegamento  tra i trafficanti di droga e il personale di Pym. Se viene scoperto ecco l’idea del “doppio” tra lui e il cugino Wimsey.

Altre morti violente, uggiosa partita di cricket, Bredon viene accusato addirittura di avere ucciso una persona fino al drammatico epilogo finale.

La Sayers è una penna eccellente. Non metto in dubbio la qualità della scrittura sempre brillante e ironica. Questo libro, tra l’altro, è stato inserito nella lista dei 100 migliori mystery di tutti i tempi compilato dai Mystery Writers of America e pure nel volume “1001libri da leggere prima di morire” del critico inglese Peter Boxall. E’ per questo motivo che mi sento a disagio nel trovarlo un pochino forzatino (mio conio) e un pochino ampollosetto (faccia rossa). Ad eccezione di una fantastica presa in giro del sistema pubblicitario del tempo. Ma si sa, invecchiando (almeno nel mio caso) si rincoglionisce.