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“L’esordiente”, intervista a Raul Montanari
Tu parti dal tuo dolore e lo fai diventare una storia, cioè crei un’intelaiatura narrativa che non coincide con la tua vita, con le tue giornate, ma dentro la quale metti le emozioni che stanno davvero nella tua vita e nelle tue giornate. In particolare quelle più intense e spesso, bisogna dirlo, quelle più negative: il dolore, la paura, la nostalgia di un passato irrecuperabile, il senso di scacco. In questo senso “fingi”: presti ai tuoi personaggi cose che ti appartengono. Questo mettere pezzi consistenti di te stesso nelle tue pagine provoca un’anormale vicinanza fra produttore e prodotto, scrittore e scrittura, che è la vera maledizione di questo lavoro
LeggiAutunno a Berlino, intervista a Paolo Bertetto
Dopo il thriller “Cuore scuro” (Piemme, 2008), “Autunno a Berlino” è il secondo romanzo di Bertetto e, a partire da questo, lo abbiamo intervistato
LeggiCap. 07
Il settimo dei nove capitoli del romanzo totale da scrivere insieme agli autori che vorranno cimentarsi in questo gioco letterario
Leggi62. Martial Girls 1. Le origini
Un piccolo speciale che ripercorre le tappe principali di un fenomeno inarrestabile: le “donne toste” nei film di arti marziali
LeggiMilano Criminale
In anteprima, l'incipit del nuovo romanzo di Paolo Roversi, Milano Criminale (Rizzoli), in libreria da domani 2 marzo 2011!
LeggiCap. 06
Il sesto dei nove capitoli del romanzo totale da scrivere insieme agli autori che vorranno cimentarsi in questo gioco letterario
LeggiBacchiglione Blues
Situazioni comiche e grottesche si alternano alla dura realtà western di una provincia banditesca, dove la lotta per la sopravvivenza si basa su presupposti truci ed elementari
LeggiCap. 05
Il quinto dei nove capitoli del romanzo totale da scrivere insieme agli autori che vorranno cimentarsi in questo gioco letterario
Leggi2009. 2° classificato
La polvere, sollevata da un’improvvisa folata di vento, impedì ai loro sguardi di raggiungersi, mentre l’ordine perentorio non lasciava tempo alla speranza
LeggiIl Sentiero di Rose
Un’Alfa 156 blu con il lampeggiante acceso si fece largo tra i curiosi e si fermò davanti al nastro che delimitava l’accesso a una stradina senza uscita. Ne uscì un uomo di circa cinquant’anni, con radi capelli brizzolati, barba incolta e un fisico asciutto. Dall’aspetto trasandato e dalle occhiaie che spiccavano sul viso pallido, sembrava non dormire da giorni. Indossava un maglione, dei jeans scoloriti e un paio di vecchie scarpe da tennis, mentre un leggero tremolio a entrambe le mani non gli impediva di tenere stretta una sigaretta fumata a metà. Il commissario Tancredi si guardò attorno e soffiò via il fumo dalle narici. Nemmeno un’ora prima una telefonata dell’ispettore Russo lo aveva informato del ritrovamento del cadavere di una giovane donna, abbandonata nuda tra cumuli di calcinacci e sacchi della spazzatura. (dall'incipit del libro)
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