"Nella libreria "Il Papiro" improvvisamente, i visitatori iniziano improvvisamente a morire, apparentemente senza un motivo. Viene avviata un'inchiesta, ma la vicenda si fa sempre più complessa e confusa..."

Zoran Živkovic è nato a Belgrado, nell’ex Yugoslavia, nel 1948.  E’ laureato in Filologia e Teoria dalla Letteratura. Ha pubblicato diciotto volumi di narrativa e cinque di saggistica. Ha vinto vari premi, sia in patria che all’estero. Le sue opere sono state tradotte, o sono in corso di traduzione, in svariati paesi. In Italia, TEADUE ha  pubblicato il suo L’ultimo libro (Poslednja knjiga, 2007), tradotto da Jelena Mirkovic e Elisabetta Boscolo Gnolo.

Fabio Novel lo ha intervistato per Thriller Magazine

Benvenuto su ThrillerMagazine. Vogliamo iniziare l’intervista in modo molto “canonico”, con un autoritratto di Zoran Živkovic?

Se devo definire me stesso, vorrei dire che io non sono più di uno scrittore: un umile praticante dell'arte, antica e nobile, della prosa...

“L’ultimo libro” è il primo dei suoi lavori ad essere tradotto in Italia. Di cosa tratta?

Nella libreria "Il Papiro" i visitatori iniziano improvvisamente a morire, apparentemente senza un motivo. Viene avviata un'inchiesta, ma la vicenda si fa sempre più complessa e confusa...

La scintilla che ha fatto nascere “L’ultimo libro”?

È accaduto come con tutti i miei libri. Mi sono svegliato una mattina e l'intero romanzo era lì, nella mia testa. Tutto quello che avevo da fare era sedermi alla scrivania e iniziare a scrivere...

L'intervista integrale in rubriche/9313