I Wanderers (The Wanderers, 1974) che possiamo tradurre come "I vagabondi" dello scrittore Richard Price a suo tempo colpì moltissimo l'immaginazione dei lettori, in particolare dei lettori italiani, in quanto scoprirono un'altra faccia dell'America, fatta di quartieri poveri, di grandi caseggiati grigi e anonimi, prati incolti e vecchi bar, del quasi sconosciuto Bronx e delle bande giovanili.

E' un romanzo che pur dopo quasi quarant'anni dalla sua pubblicazione non ha perso nulla della sua freschezza e attualità, dove l'autore ci narra della vita dei ragazzi della gang fra partite di pallone, risse con i componenti di altre bande, di scuola e di primi timidi contatti fra i due sessi. oltre a descrivere la vita sulla strada dei ragazzi abbiamo anche scorci della vita in famiglia con padri maneschi e violenti oppure totalmente disinteressati e madri sottomesse.

Il protagonista è Richie Gennaro un ragazzo di diciassette anni, italiano come sono italiani i componenti la sua banda sempre in cerca di avventure e di vagabondaggi notturni. Sono ragazzi che dietro i loro modi nascondono una grande insicurezza propria dell'età, hanno un grande senso dell'amicizia e forse sono coscienti che per loro non ci sarà un grande futuro.

Nel quartiere la loro non è l'unica banda, ve ne sono molte altre e da una parte abbiamo i "bianchi" più o meno loro amici e dall'altra i neri e i cinesi. Riportiamo, dalle prime pagine, un brano che riporta l’elenco delle bande fatto da Richie Gennaro:

 

<<....Quando furono tutti rientrati nei rispettivi negozi di dolciumi, terreni abbandonati o campi giochi, Richie si sedette su una panchina e buttò giù uno schemino: Noi  e  Loro

Wanderers (italiani) 27 -  Pips (negri) 50

Pharaohs (italiani) 28 -  Cavaliers (negri) 30

Rays (irlandesi) 42 -  Del-bombers (negri) 36

Executioners (polacchi) 30 -  Mau-Mau (negri) 40

Fordham Baldies (misti) 40 -  Wongs (cinesi) 27

Lester ave. (italianissimi) 50

Se non si contavano i ragazzi di Lester Avenue la faccenda era abbastanza equilibrata. Richie doveva trovare il modo di coinvolgerli senza che poi tradissero i loro alleati. Loro odiavano i negri, ma odiavano anche chiunque altro. Erano più vecchi, quelli di Lester. In media intorno ai ventun anni. Confrontare le altre gang del North Bronx con i ragazzi di Lester Avenue era come confrontare la Guardia costiera con i Marine. Le altre gang facevano qualche rissa, e ogni tanto uno dei loro si rompeva la mascella o aveva bisogno di qualche punto, ma quelli di Lester Avenue erano tutti ex galeotti o scagnozzi della mafia. L'anno prima i loro capibanda, Louie e Jackie Palaya, avrebbero dovuto essere processati per omicidio, ma gli avvocati della mafia avevano patteggiato per loro.

Gli unici altri di cui avere paura erano i Fordham Baldies, che erano così matti che si rasavano la testa per evitare che i capelli gli finissero davanti agli occhi quando menavano. Anche loro erano più vecchi. Intorno ai diciotto. Il più duro di loro era Terror, un enorme mostro strabico che quando non picchiava qualcun altro se la prendeva con i suoi. Ma perfino lui sapeva che non gli conveniva rompere le palle anche al più sfigato dei ragazzi di Lester. Sarebbero calati giù come vigilantes e avrebbero raso al suolo l'intera Fordham, e avrebbero proseguito finché lui non gli si fosse consegnato. E a quel punto, un processo sommario in uno scantinato e la settimana dopo Terror sarebbe stato ritrovato nel bagagliaio di un'auto abbandonata a Hunt's Point.

Richie rifletté sugli avversari. Il più delle volte, i negri non li capiva. Un giorno aveva fatto un quiz sui pregiudizi su un albo a fumetti; aveva beccato tutte le risposte giuste tranne una. Alla domanda: «I neri hanno un odore diverso?» aveva segnato si, ma le risposte invertite a fondo pagina dicevano no. Ma erano balle, perché lui sapeva che avevano un odore diverso. Sua madre l’aveva sempre messo in guardia riguardo ai baluba, ai rasoi, ai coltelli, al fatto di salire in ascensore con un negro perché un negro ti avrebbe tagliato le palle e se le sarebbe rivendute per la droga o per l'alcol ancora prima di guardarti in faccia.....>>

Richard Price, 58 anni, ha pubblicato il suo primo libro, The Wanderers, ambientato nel Bronx, quando ne aveva appena 24 e aveva appena finito gli studi universitari - dai quali, dice, è uscito ancora più «un tipo di strada» e  «da Bronx» di prima  - e il master alla Columbia, dove i suoi modelli erano Hubert Selby e Lenny Bruce. Da allora ha pubblicato con costanza, passando da libri più o meno autobiografici a libri come Clockers e Freedomland, grandi romanzi dickensiani sullo spaccio di droga e la vita nei quartieri popolari. Ha scritto anche la sceneggiatura di Clockers e Mad Dog and Glory, oltre ad altri film, e recentemente ha scritto alcuni episodi di The Wire, la serie trasmessa su HBO, per la quale ha vinto l'Edgar. Price fa parte di quei pochi romanzieri contemporanei che lavorano per Hollywood e che ne emergono più o meno illesi. Il suo lavoro gli è valso un Edgar Award per la sceneggiatura televisiva, una nomination all'Academy Award e un premio letterario conferito dall'American Academy and Letters. Dello stesso autore la Giano ha recentemente pubblicato La vita facile.

Richie Gennaro ha diciassette anni e un certo rispetto tra i ragazzi del Bronx. È il Gran Capo dei Wanderers e poi ha una ragazza veramente alla moda. Ha quindici anni e porta i capelli raccolti sopra la testa, com'è d'obbligo nei primi anni Sessanta. Si copre i foruncoli con una specie di fango color carne, mastica continuamente la gomma Bazooka e si chiama C. C come Comb, il grosso pettine rosa che reca sempre in mano insieme a un Kleenex accartocciato.

Sulla cintura di cuoio di Richie spicca la scritta RG & C all'interno di un cuore, seguita dalla frase IL VERO AMORE NON MUORE MAI. Le ha incise con un'unghia la sera in cui gli ha concesso qualcosa di piú della solita perlustrazione sotto la camicetta di raion rosa shocking.

Indossa, per la verità, un reggiseno troppo grande e Richie lo sa che vi infila dei Kleenex, ma distoglie puntualmente lo sguardo quando lei se li toglie prima di farsi palpare.

Comunque, il problema di Richie non sono i Kleenex di C. Sono quei maledetti «negri» dei Del-Bombers e dei Pips che si sono alleati coi «cina» dei Wong.

Richie può arrivare tranquillamente a capire che le gang dei Del-Bombers e dei Pips si uniscano. I «negri» sono per lui, giovane italoamericano del Bronx, dei fottuti vigliacchi ed è meglio che siano in tanti. Ma i Wongs, che ci fanno con loro? Vengono da un mondo completamente diverso, sono i piú matti di tutti e non sono solo cinesi, sono anche tutti imparentati. Ventisette tizi chiamati Wong, ognuno con un drago tatuato.

Se ai Wanderers si aggiungono gli altri italiani dei Pharaohs e gli irlandesi dei Rays, la faccenda si fa abbastanza equilibrata. Ma per battere «negri» e «cina» messi insieme ci vogliono soltanto quelli di Lester Avenue.

Come coinvolgerli però? I ragazzi di Lester Avenue hanno minimo ventun anni e sono tutti ex galeotti o scagnozzi della mafia. Certo odiano i «negri», ma odiano anche chiunque altro…

 

I wanderers di Richard Price (The Wanderers, 1974, Traduzione Stefano Bortolussi, Giano editore, collana BluGiano, pagg. 239, euro 16,00)

ISBN 978-88-6251-061-5