Ci può essere una speranza?

Titolo secco, preciso, senza mezzi termini  questo Odia il prossimo tuo di Luca Poldelmengo, Kowalski 2009 in perfetta sintonia con l’aria che si respira in giro.

Piccolo ritratto di famiglia italiana. Famiglia intesa nel senso più ampio di società. E dunque storie di più o meno ordinaria follia: il doping nel ciclismo, la prostituzione, i furti, gli spinelli, i sassi lanciati dal cavalcavia, il tema dell’adozione, le Brigate rosse, vita borghese vuota e disperata, amori nascosti e inconfessabili. Passato e presente che si incontrano, si mischiano, si avvolgono e tendono a cambiare il corso delle cose. Violenza, disperazione, rimorso, indifferenza, voglia di cambiare.

Libro snello, spezzettato, veloce. Ma anche un po’ scontato e schematico. L’intenzione non di rado la vince sulla resa concreta dei personaggi che rassomigliano a figure di genere prestampate. Insomma alla fine della lettura rimane l’impressione di qualcosa di incompleto e incompiuto (almeno per il sottoscritto).