Annunciato circa un anno fa, mai uscito in sala, infine “to’ guarda chi c’è…” rinvenuto casualmente in videoteca…

Trattasi di Feed di Brett Leonard (Il tagliaerbe), alle prese forse con un tema troppo “scandaloso” per pensare di poter passare “osservato” come a volte accade.

La storia è quella di Philip (Patrick Thompson), un detective specializzato in reati sessuali che navigando sul web si imbatte casualmente in un sito dove si mescola cibo e sessualità con risultati perversi assai e che prende la forma di donne che prigioniere in una relazione sadomasochisistica di quelle forti, accettano di farsi alimentare al punto da ingrassare a dismisura da parte di un padre padrone di nome Michael (Alex O'Loughlin) e che in arte si fa chiamare Feeder X, (“il nutritore” per l’appunto…). Una volta raggiunto il peso prefissato, il nutritore le elimina per iniziare con una altra donna.

Se è vero che “datemi un punto di appoggio e vi solleverò il mondo”, altrettanto vero è che “datemi una perversione e vi fornirò una ragione” (della stessa). Ecco allora che senza sforzo alcuno le spiegazioni, fornite dallo stesso nutritore, abbondano sia in chiave sia personale con il richiamo d’obbligo all’infanzia che lo vedeva già nutritore della madre obesa, che sociologica, dove l’obesità è vista sotto forma di sana ribellione femminile alla moda che vorrebbe le donne tutte egualmente filiformi.

Il gioco tra Philip e il nutritore suo antagonista è di quelli soliti, non discostandosi dal cliché “gatto col topo”, dove a fare il gatto ci pensa il nutritore stesso mentre lo scomodo ruolo del topo tocca a Philip che è ancora di là dal perdere l’innocenza (ma la perderà anche lui, oh se la perderà…).

A conti fatti: tema anomalo e come già detto potenzialmente scandaloso ma trattato in modo assai superficiale, regia caciarona stile videoclip, dialoghi ridondanti, make-up che nel deformare la poveretta perennemente a letto che viene ingozzata come un oca deve aver rubacchiato il make-up dalla “ciccia protesi” che Eddie Murphy indossava ne Il professore matto e in Norbit.

Prima cosa: da quando Marco Ferreri non c’è più, anche lo scandalo (sano) al cinema non c’è più (e se qualcuno dice che c’è non è vero…).

Seconda cosa: se rimanete disgustati dalla visione rifatevi con un film che sta agli antipodi di questo e cioè Primo amore di Matteo Garrone.

Extra

Scene tagliate, photogallery, trailer, backstage