Alternando echi di Chuck Palahniuk e di Steve Erickson, questo romanzo di Matt Ruff fa perfettamente il paio con la propria copertina, che si presenta di un color giallo lisergico da sconvolgere solo a guardarla ed è arricchita da una inquietante macchia di Rorschach che ricorda subliminalmente un babbuino.

Bad Monkeys è la storia di Jane Charlotte, che racconta la propria vita per archi di flashback nel corso di un lungo interrogatorio. La donna è stata infatti arrestata dalla polizia con l'accusa di omicidio: ma l'uccisione di un innocente è in realtà solo l'innesco di una storia sempre più surreale e incontrollata.

Jane rivela infatti di essere stata contattata, fin da ragazzina, da una misteriosa organizzazione segreta, una sorta di cospirazione benevola che si è prefissa l'obiettivo di liberare il mondo dal male. Con echi da "trilogia degli Illuminati" e anche altri accenni tipici di tanta, tantissima teoria della cospirazione, veniamo pian piano a conoscenza di un mondo davvero strano: una realtà in cui gli agenti dell'organizzazione possono provocare infarti a comando, controllare le conversazioni altrui tramite le banconote, dare corpo alle più strane leggende metropolitane per coprire imprese ancora più incredibili...

La narrazione rimbalza avanti e indietro fra l'interrogatorio di polizia e gli episodi della vita di Jane, ampliando sempre di più il tiro della vicenda, così come l'implausibilità di quest'ultima. Ma è il racconto dell'accusata a essere falso e surreale... o è solo la nostra capacità di percepire il reale a essere limitata?

Bad Monkeys è una godibilissima, sfrenata corsa al galoppo nei territori dell'improbabile e dello "strano", con un vertiginoso cambio di prospettive che mette il lettore nell'impossibilità di capire dove stia davvero la realtà e lo proietta a velocità supersonica nel territorio della paranoia. Un romanzo anfetaminico da inghiottire tutto d'un fiato.