Black era la collana che per Marsilio Editore  si occupava della linea di frontiera del genere nero, delle contaminazioni e dell'avanguardia. Diretta da Jacopo De Michelis, nel breve lasso di tempo in cui era sugli scaffali delle librerie, aveva tirato fuori nomi interessanti come Stella Duffy, Will Cristopher Baer, Andrew Masterson, Franco Limardi e Enzo Fileno Carabba.

Una ventata di novità nel mondo dell'editoria italiana di cui da mesi ormai non si ha più nessuna notizia ufficiale.

Abbiamo così interpellato Jacopo per chiarirci le idee.

Che fine ha fatto Black? La dobbiamo dare per dispersa, in vacanza, o deceduta?

Marsilio Black, la nostra collana noir che curavo in prima persona, non è proprio deceduta ma si è fusa con Le Farfalle, l’altra collana Marsilio dedicata alla narrativa poliziesca, che d’ora in poi oltre a gialli e thriller tradizionali pubblicherà anche noir, aprendosi dunque alla "crime fiction" in tutte le sue forme e sottogeneri. I primi volumi pensati originariamente per Black e poi usciti nelle Farfalle dopo la decisione di fondere i due contenitori sono stati Carne fresca di Stella Duffy, Lasciami entrare di John Ajvide Lindqvist e Un osso in gola di Anthony Bourdain.

Perché, questione di vendite o di virate editoriali?

Entrambe le ragioni: da una parte ci siamo resi conto che per una casa editrice come la nostra avere due distinte collane poliziesche era eccessivo e forse dispersivo, e dunque era emersa un’esigenza di razionalizzazione e semplificazione, dall’altra la scommessa su cui era nata Black, ovvero che fosse possibile proporre oggi in Italia testi di genere sperimentali e "d’avanguardia" – una scommessa azzardata e rischiosa – non ha dato i risultati sperati in termini di vendite: la nicchia di appassionati che Black si era guadagnata, nonostante fosse agguerrita e contasse anche su nomi illustri come quelli di Giancarlo De Cataldo, Valerio Evangelisti, i Wu Ming, era troppo ristretta per sostenere dal punto di vista del ritorno economico una collana che proponeva soprattutto stranieri – più costosi per via delle traduzioni.

A proposito, le scelte editoriali di Marsilio nell'ultimo periodo hanno lo sguardo rivolto al thriller estero. Un thriller che, per quanto contaminato, (vedi Lindqvist) è diverso dai vari Baer e Carabba di Black. Continuerete a dare attenzione alle avanguardie?

Di sicuro continueremo, ma con maggiore prudenza e realismo. Il mercato italiano è quello che è e bisogna farci i conti. Probabilmente non è ancora abbastanza maturo per certi esperimenti letterari tentati con Black.

E guardando al nostro (mica tanto in questo periodo) bel Paese?

Be’, abbiamo appena pubblicato la versione rivista e ampliata di un esordio "ellroyano" da voi già recensito, "Confine di Stato" di Simone Sarasso, il primo volume di una trilogia noir sui lati oscuri della Storia d’Italia, che secondo me rivela un autore davvero promettente e che Valerio Evangelisti su Carmilla ha definito "un libro importante e un esordio strepitoso". E abbiamo in cantiere altre proposte interessanti.

Dacci qualche anticipazione.

A settembre pubblicheremo un ottimo noir di un autore francese già conosciuto dal pubblico italiano (alcuni suoi romanzi sono usciti nei Gialli Mondadori), "Negli occhi del gatto" di Serge Quadruppani. Quadruppani è uno dei migliori noiristi d’oltralpe in attività, a suo tempo incoronato come suo erede dal grande Jean-Patrick Manchette, che scrisse di lui: "Nel campo del romanzo noir francese è quanto di più interessante io abbia letto negli ultimi anni… Quadruppani rianima l’aggressività sociale che contraddistingue la grande narrativa noir fin dalle origini… Un autore da leggere".