Bernard Black è il libraio meno amante dei libri che sia mai esistito: gestisce il suo negozio, Black Books, con totale disinteresse per gli affari e trattando i clienti in modo rude e violento, preferendo coltivare altri suoi “interessi” come il tabagismo e l’alcolismo. Se non fosse per l’entusiasmo innocente e a tratti bambinesco dell’amico e dipendente Manny, il negozio sarebbe già andato in fallimento da lungo tempo.

Su questo esile filo si tiene in equilibrio precario “Black Books”, umoristica serie televisiva britannica che fra il 2000 ed il 2004 presenta in 21 episodi (divisi in tre stagioni) la vicenda libraria più improbabile e paradossale che esista: un libraio che in realtà non vende alcun libro, interpretato dal creatore stesso della serie, Dylan Moran.

 

Nel primo frizzante episodio conosciamo Bernard Black e il suo totale disinteresse per la costumer satisfaction: che il cliente sia soddisfatto o meno non è assolutamente una sua preoccupazione. «Quei libri rilegati in pelle, quanto costano?» gli chiede un ricco signore indicando l’opera omnia di Charles Dickens, anche se in realtà la domanda che più gli preme è un’altra: «È vera pelle?» La risposta di Bernard, «È vero Dickens!» non lo soddisfa e spiega: «Voglio sapere se sono in vera pelle perché devo abbinarli a un divano: tutto quello che c’è in casa mia è vero». Non c’è che dire: un vero bibliofilo! Quando offre duecento sterline, la risposa di Bernard fa chiarezza sul personaggio. «Sono sterline in vera pelle? No? Spiacente: devo abbinarle al mio portafogli.»

Malgrado l’ambientazione, la serie ha poco spazio per vicende prettamente librarie ma lo stesso presenta alcuni gustosi pseudobiblia.

Nel primo episodio incontriamo “Il libricino della calma”, minuscola raccolta in ordine alfabetico di aforismi illuminati ad uso immediato. È il personaggio di Manny, che dal secondo episodio è presenza fissa e quasi portante della serie, a presentarlo. Entra trafelato in negozio e agitatissimo chiede di poter comprare il libricino: lo apre al limite del collasso nervoso e legge velocemente: «Lasciati andare una volta ogni tanto come un giglio reciso che galleggia lungo un fiume di ambra». Fatto! La sola lettura ad alta voce di questo aforisma è servita a raggiungere una pacata serenità...

Ha anche consigli di focalizzazione per ritrovare la calma: «Visualizza l’oceano calmo», per esempio. Un libro dalle grandi potenzialità, quindi, ma certo può risultare dannoso... se ingerito! Quando per sbaglio Manny lo inghiotte, il libricino gli si incastra fra l’intestino e il pancreas: «Se dovesse ruotare di un centimetro o due verso sinistra - gli specifica il dottore dell’ospedale - morirà all’istante!» Quando si accorge che il paziente è molto turbato da questa diagnosi, il dottore avvicina le lastre agli occhi e da queste riesce a leggere un pensiero rilassante direttamente dall’interno del libricino inghiottito: «Ogni volta che ti trovi in serie difficoltà, immagina di essere naufragato su una magnifica isola deserta».

Niente paura, però: il libricino non porterà alcun male al povero Manny, anzi gli si scioglierà nel sangue e... lo renderà una persona dalla calma inattaccabile.

 

Nella seconda stagione la libreria Black Books si fa promotrice del romanzo “Tempocalypse”: questo vuol dire che chiunque entri nel negozio, prima ancora di chiedere qualcosa, si vedrà consegnare una copia di questo libro.

«Come fa a sapere cosa vogliamo?» chiede giustamente una cliente. «Non abbiamo gli stessi gusti» specifica suo marito. «Dovete andare in vacanza, quindi volete libri trash - spiega Bernard. - Ma volete generi diversi di trash. Lei è una donna, vuole i temi sociali, i personaggi credibili; lei invece [rivolto al marito] vuole azione, suspense: va bene per entrambi.» La trama è illuminante: «Un’impiegata è nei guai, ha ventinove anni e non ha ancora un ragazzo: che dramma! E ha dodici ore di tempo per sventare una guerra nucleare con la Cina.»

 

Nella terza stagione il negozio inviterà l’avventuriero Jason Hamilton a presentare personalmente il suo ultimo reportage di viaggio, “Mugumbi Dream Time”, all’interno di un fantasioso “festival della letteratura di viaggio”. Jason è innegabilmente un uomo affascinante, tanto che volta

Dylan Moran, protagonista e creatore della serie
Dylan Moran, protagonista e creatore della serie
per volta tutti i protagonisti dell’episodio finiscono per lasciarsi ammaliare da lui e dalle sue promesse vane di un viaggio in Borneo per un futuro libro. «I suoi libri danno una lettura imperialistica del pianeta Terra - è il commento piccato di una spettatrice della presentazione. - Crede davvero di poter raccontare un’intera cultura in così poche pagine?» Malgrado l’obiezione, anche l’ignara lettrice cadrà vittima del fascino magnetico di Jason l’avventuriero, e riuscirà ad accaparrarsi il viaggio in Borneo insieme a lui.

Una serie dall’umorismo british che non sempre trova l’approvazione del pubblico italiano, ma che comunque rimane uno dei rarissimi esempi di un telefilm che affronti temi librari... anche se in realtà nelle sue tre stagioni non verrà venduto un solo libro!