Dal 10 al 29 ottobre è in scena al Teatro Verdi di Milano, in prima nazionale, lo spettacolo Qui città di M., un giallo noir scritto di Piero Colaprico per la compagnia Atir, i cui protagonisti sono Milano e i suoi cittadini. L'indagine di una poliziotta su un duplice delitto si snoda lungo la città, parla dei cittadini, delle modifiche del mondo, di un miracolo a Milano che non c'è più. Protagonista è la brava e intensa Arianna Scommegna.

Info e prenotazioni: www.teatrodelburatto.it/teatroverdi.html

Milano è una città brutta che in pochi si arrischiano a cantare e tanto meno a raccontare. Milano è un mistero. Ma soprattutto come si fa ad amare Milano? Ma allora perché ci viviamo? Questo spettacolo vuole essere un omaggio a Milano, un omaggio a questa città che la regista e l’attrice amano senza sapere perché, questa città dove sono nate e cresciute, dove si sono incontrate e hanno cominciato a lavorare assieme nei teatri di Milano. Un giallo-noir ambientato tra le nebbie milanesi negli anni ‘80/’90 in piena tangentopoli.

NOTE DELL’AUTORE

Si tratta di un monologo che, dopo la lettura del romanzo Trilogia della città di m. mi ha chiesto Serena Sinigaglia, presentandomi l’attrice Arianna Scommegna. Ho pensato che il mio compito sarebbe stato più semplice attraverso due strade: inventare un percorso noir a tinte fosche e, a seconda dei testimoni o dei protagonisti principali, "canalizzare" alcune idee, osservazioni, lamentele, speranze che s'incontrano tutti i giorni in una città come Milano, ma in fondo in qualsiasi grande città moderna. Non credo che Caino fu il primo costruttore di città, come pur si dice in ambienti bene informati. Credo che però a moltissimi Caino contemporanei piacciano le metropolitane e il grattacieli, soprattutto se sono popolati e frequentati dalle famiglie di Abele.

Alla fine, ho approntato un testo tenendo lo spirito che animava alcune vecchie osterie, Ci sono non più di tre o quattro antipasti, pochi primi, pochi secondi. Non li puoi mangiare tutti, o meglio, se sei un mangione puoi "strafocarti", altrimenti scegli, E così, su questo menù metropolitano, giallo, poliziesco, sanguinario, doloroso, ridicolo, allegro, pessimo, alto, basso, via via, durante le prove, abbiamo asciugato, scompaginato, reimpaginato scegliendo i piatti che più avevamo voglia di gustare. Tagliando e aggiungendo ingredienti, di prova in prova, sino alla forma attuale, che è la definitiva ed elimina le altre.