Dopo l'affresco di mitologia moderna offerto con American Gods, il papà di Sandman Neil Gaiman torna a un romanzo ambientato ancora una volta nel territorio incerto tra uomini e dèi.

Il protagonista è Charlie Nancy, che tutti chiamano "Ciccio Charlie" da quando suo padre gli affibbiò questo stupido nomignolo. Charlie ha sempre avuto un rapporto difficile col padre, e anche ora che lo ha sepolto per sempre le cose non gli vanno meglio. Ha una ragazza decisamente strana, una futura suocera che sembra l'emblema di tutto ciò che di mostruoso vi possa essere nella natura umana, un datore di lavoro davvero bastardo... ma questo è nulla, finché nella vita di Charlie non arriverà un fratello che nemmeno si ricordava di avere. Da lì in poi, le cose si faranno sempre più strane e pericolose, perché il padre di Charlie non era un normale essere umano, ma il dio-ragno africano Anansi. E c'è da giurare che, viste le premesse, la discendenza di questo peculiare viveur mitologico avrà delle belle gatte da pelare.

I ragazzi di Anansi è una storia per certi versi più vicina alla prima prova letteraria di Gaiman, Nessun dove, che non ad American Gods, di cui comunque riprende tangenzialmente l'ambientazione. Se quest'ultimo infatti era un compendio ipertestuale infarcito di storie su storie relative alle varie divinità che si sono avvicendate nel mondo simbolico dell'umanità (un accumulo fin troppo denso, tanto da dare talvolta l'impressione di una certa dispersività), il presente I ragazzi di Anansi si concentra su una storia molto più focalizzata, nella fattispecie relativa a un comune essere umano che si trova immerso progressivamente in un mondo sempre più magico e bizzarro. Certo, chi segue Gaiman fin dalle sue storiche prove come sceneggiatore di Sandman non troverà niente di particolarmente innovativo; ma quel che rimane alla fine della lettura non è ripetitività, bensì la piacevole sensazione di aver ritrovato un vecchio amico. Chi poi non conoscesse ancora Neil Gaiman, potrà partire agevolmente da questo romanzo per apprezzare la sua prosa ironica e spumeggiante, al servizio di una trama che è al tempo stesso una moderna fiaba per adulti ma anche un sentito omaggio al mondo delle storie, che gli esseri umani si raccontano attorno a un fuoco fin dall'alba dei tempi (e probabilmente anche da prima). Consigliato.