Nella Roma di un prossimo futuro, invasa da immigrati costretti a vivere in ghetti sterminati, l’incontro di una giornalista con una moribonda paralizzata, in un campo di accoglienza profughi, consente alla seconda di alzarsi, camminare e sparire. Cominciano così due indagini. La prima per sapere che fine abbia fatto la donna. La seconda per scoprire l’origine del fenomeno. È davvero un miracolo? E se sì di chi? Di Dio o di Allah?

In un thriller soprannaturale dal ritmo serrato, l’autore intreccia le vite di vari personaggi, in una città in cui il rapporto tra italiani e stranieri è sempre più difficile.

Lei crede ai miracoli?

Per me il miracolo è negli occhi di chi lo guarda. Qualcuno è disposto ad accettarlo come tale, qualcun altro invece lo nega perché è sicuro che possa esserci un’altra spiegazione, anche se non sempre si preoccupa di trovarla. Più che di fede credo sia una questione di punti di vista.

Come quelli dei personaggi del libro?

Già. A partire da Sandra Eleuteri, la giornalista che suo malgrado compie il miracolo e che non riesce a credere di esserne l’autrice. Anche don Florio Calascibetta, responsabile del Dipartimento Informazione del Vaticano, ha qualche problema ad accettare l’accaduto come un’opera di Dio. L’attività di giornalista ha ormai soppiantato quella di prete, rendendo difficile tirare fuori la fede dal cassetto in cui è stata chiusa tanti anni prima. A Cosma Ranieri invece, il poliziotto che indaga sulla scomparsa della donna, basta sapere che qualcosa è accaduto. Le spiegazioni non servono, in quanto la vita vale più della parola.

Perché ha ambientato questa storia nel futuro?

Il confronto tra la ricchezza dell’Occidente, la povertà del Terzo Mondo e due culture estremamente diverse come quella Cattolica e Illuminista e quella Islamica, oggi è appena all’inizio. Mi occorreva andare un po’ avanti nel tempo per far capire quanto sia importante affrontare questo problema in modo politico piuttosto che ideologico. Imparare cioè a risolvere i problemi giorno per giorno, senza distinguere tra buoni e cattivi. La gente scapperà sempre dai paesi in cui ci sono la fame, la guerra e le malattie e cercherà sempre un mondo migliore in cui vivere. Noi possiamo rifugiarci in cima alle nostre torri di acciaio e sparare oppure rimboccarci le maniche e dare una mano anche a questa gente.

E i problemi del mondo Occidentale?

Certo, non è che le cose qui vadano proprio benissimo. Dobbiamo pensare anche a noi. Ma una cosa non esclude l’altra. L’importante è non pensare che noi abbiamo ragione e gli altri hanno torto.

Il mistero della donna scomparsa di Alberto Beonio-Brocchieri (Marsilio Editore) 280 pp., € 13,50.