Vivere e sopravvivere. Come aiuta la pittura

Premesso che il sopravvivere non mi appartiene, disegnare mi serve per esprimere la creatività che c'è in me e che riguarda di certo la parte più giocosa di me, più solare. E poi disegnare mi rilassa anche perché non ho alcuna aspettativa dal mio disegnare anche se poi mi dà più felicità e soddisfazione che la scrittura, soprattutto in questi ultimi anni. Poi, negli anni, quando hanno cominciato a volere i miei disegni è stata una svolta inaspettata. L' anno scorso mi avevano invitato ad esporre i disegni alla Fabbrica del vapore,  Milano, durante il festival Re nudo. Questo perché Maria Fratelli -  dirigente Unità Progetti speciali e Fabbrica del Vapore, curatrice di mostre, critica d'arte nonché amica che ha visto, negli anni, l' evoluzione avvenuta nel mio mondo creativo – mi ha fatto la proposta di partecipare al festival. Io ero esterrefatta. Non immaginavo, quando ho iniziato a fare qualche schizzo una decina di anni fa, che le mie operine potessero arrivare a un festival di qualunque tipo, figurati così importante. Poi alla fine per questioni personali non sono riuscita ad andare, però l' emozione e l' orgoglio che ho provato mi accompagnano ancora adesso.Ci vuole pazienza.

Cosa ti spinge a farlo?

Cosa mi spinge a farlo… Se vogliamo andare più a fondo, potrei dirti che disegno da sempre, che a ripensarci avrei dovuto fare belle arti ma dopo il mio incidente le capacità motorie si sono drasticamente ridotte e molte cose non posso più farle, tipo suonare il pianoforte e neanche ballare il tip tap, preparare le lasagne caricare la lavastoviglie… Insomma, tutto ciò che richiede movimento di gambe, dita e un tot di altri arti.E poi il mio vero "io" è sempre stato scrivere. E  anche adesso che fatico a scrivere, ma soprattutto che non mi piace gran parte del mondo editoriale, sono sempre le parole e le storie quelle con cui guardo il mondo. Non passa giorno che non scriva qualcosa, solo che lo faccio per me.La vera svolta con il disegno è avvenuta quando ho scoperto i pennarelli Promarker. Hanno un tipo di pastosità dei colori che mi permette di disegnare proprio quello che ho in testa, senza la fatica che mi comporta lo scrivere. Nel senso che da me stessa scrittrice pretendo rigore che dal disegnare non pretendo. Disegnare è libertà, scrivere è trovare storie interessanti e una "voce". Se un romanzo o un racconto o una ballata non fa spostare la visione del mondo anche solo di pochissimo, non vale la pena di scrivere. Questo è ciò che penso e pretendo da me e dalla mia scrittura.Il disegno è l' esplosione anarchica della mia visione del mondo. In fondo disegnare e scrivere si somigliano. Nascono entrambe dal desiderio di creare in un modo che mi si possa riconoscere. Non solo per vanità ma soprattutto per quella *voce".

Nel mio delirio ci vedo Kandinsky, ma anche del cubismo e dei cartoni animati. da Bruno Bozzetto a Magritte. Vai dove ti pare o ti ispiri anche a qualche opera?

Vado dove mi pare ma di certo influenzata da tutto ciò che ho visto che vale anche per la scrittura. Importante è avere dei maestri, ma poi si va dove si vuole. Il rischio di creare il nulla o scrivere il nulla è un rischio che vale anche per la vita. Un essere umano proviene da una famiglia che ti dà l'educazione che sa e che può dopodiché si deve andare sulle proprie gambe. Nel mio caso, sulle proprie ruote.

Una goccia di sangue
Una goccia di sangue
In un dipinto che mi ha colpito molro, sembrano delle sfere, sono dei cerchi e io ci ho visto delle bruciature sulla plastica come alcune opere di Burri. Le tue opere sono a libera interpretazione o ci vuoi dare una chiave di lettura?

Possiamo dividere la mia vita in due: prima e dopo l'incidente. La costante in entrambi i periodi è l'amore sconfinato per la lettura, il conseguente desiderio di raccontare storie; e il disegnare con la matita. Derivo da una serie di artigiani e artisti, per primo mio padre,  disegnatore tecnico che una volta andato in pensione si è dedicato alla sua più grande passione: l'ideazione e la realizzazione di oggetti in stile Tiffany e a piombo. Ha creato con i vetri cose meravigliose, dalle lampade alle finestre, dalle porte ai gioielli. L' amore per i colori ha accompagnato la vita di entrambi. Dopo l'incidente, come ti ho accennato, che ha comportato una lesione cervicale molto alta, tanti dei muscoli e degli arti che muovevo non li ho mossi più. Tra questi, vendita delle mani e quindi molte tecniche pittoriche mi sono particolarmente ostiche mentre l'uso di pennarelli tipo promarker o Topic si sposano alle mie possibilità è inoltre rispondono alla mia ricerca di colore che abbia una pastosità diversa dall'acquerello o dalla pittura ad olio. Nel mio percorso non mi ispiro a nessuno anche se ho studiato e copiato grandi artisti. Diciamo che i miei disegni sono vagamente Pop. La tua intuizione da Kandinsky a Bozzetto mi lusinga ma direi che loro sono lassù in alto sul podio e io tra gli spettatori che applaudono poi tornano a casa e pasticciano sui loro fogli da disegno. I miei disegni (non dipinti) sono di liberissima interpretazione. Questa linea vale anche per la scrittura: non scrivo per insegnare ma per raccontare storie dalle quali chiunque prende ciò che vuole e interpreta a modo suo. Nel momento in cui sali in cattedra per insegnare a vivere hai smesso di essere un' artista.

Grattacielo rosso
Grattacielo rosso
In una ho visto delle figurine che si inserivano nelle tue linee bislacche. Che ci fanno quelle figurine lí dentro?

Le figurine che appaiono in molte delle mie creazioni sono gli Omini Bagar. Gli Omini siamo noi, spesso lontani gli uni dagli altri ma sempre connessi tramite righe, curve, angoli. E ciascuno fa quel che gli pare: medita, gioca, cammina, vola via attaccato a un palloncino… Ci sono anche altri personaggi, quelli della Saga dei grigi, dei colorati e dei blu. Spiegarli con le parole è molto più complicato che guardarli. Osservandoli secondo me si comprendono in un lampo. E ognuno ci vede del suo universo. E infine i Loversl, anche loro semplici da interpretare. Tutti i miei personaggi, però, si muovono in un mondo politico e sociale e  seppur possano sembrare creature infantili e giocose, in realtà, nella mia visione si muovono in un modo e in una realtà molto precisa. Ma non voglio dire niente a tal proposito, proprio per le ragioni di cui ti ho detto prima: non voglio insegnare niente. Ho le mie idee, le esprimo, ma nel disegno la libertà è assoluta, anche dell' interpretazione.

In fondo al mar...
In fondo al mar...
Ci sono anche diversi richiami al mare, sirene, meduse. Vuoi dirci qialcosa a riguardo?

Ci sono molti richiami al mare e alle creature che lo abitano, anche quelle mitologiche come le Sirene, per un semplice motivo: amo il mare. Non solo per la sua bellezza ma perché per me il mare è la vita. Quando sono al mare il mio corpo e la mia mente vivono una trasformazione e diventano liberi me tre nella quotidianità si sentono sempre imprigionati, costretti a dipendere da tutti per qualsiasi cosa. E quando sono dentro il mare, questa sensazione di libertà è ancora più forte perché il mio corpo non sente più il peso della gravità, la fatica dell'esistere, e non intendo solo in senso filosofico, ma proprio in senso molto prosaico non fa più fatica a respirare, va dove vuole, la mente si svuota, e finalmente il mio corpo e me diventano una cosa sola, pacificata con il mondo. E nuotando nuotando mi allontano sempre di più dalla riva.

Bagar si ispira a "Bagarre"?

Il nome Bagar è la banale unione del mio nome con il mio cognome e suona bene perché assomiglia proprio a me (anche se si dovrebbe scrivere "bagarre"). E poi è un progetto che non so se riuscirò a realizzare mai: creare il mondo Bagar. Qualche anno fa ho provato a vedere come sarebbero venuti quaderni, borse, magliette ed e stato un esperimento ben riuscito. Naturalmente era una cosa piccolissima.a io spero sempre che qualcuno si innamori della mia arte e mi permetta di creare tutto quello che ho in testa il progetto a cui sto lavorando ora è su come la bellezza si possa trovare ovunque: in una goccia di sangue; i vasi sanguigni. Un'amica mi aveva chiesto (mandandomi parecchio in crisi) di disegnarle il suo tumore… Per quella del tumore ho creato nel disegno una storia mentre le altre due, del sangue e dei vasi sanguigni, sono realizzate osservando delle immagini su web.

Vasi sanguigni bianco 1
Vasi sanguigni bianco 1