Mani che danzano nella luce, urla perentorie e sguardi ammiccanti. Sono le presenze sceniche di Matteo e Anna Rita a catapultarci in un mondo di visioni, di favole amare, di parole scelte nelle pozzanghere. Il Comune di Bologna - Quartiere Reno presenta l’Associazione Culturale Pomodoro che interpreterà Corpi Estranei — Lettura scenica di alcuni racconti dell'inquietudine di Mauro Smocovich, di e con Matteo Cotugno e Anna Rita Fiorentini.

Bologna, Quartiere Reno - Sala Del Consiglio “Falcone e Borsellino” - Via Battindarno 123. 17 febbraio alle ore 21,30. Ingresso gratuito.

“La giostra dei pensieri che dal silenzio centripeta alla parola e prende forma uscendo allo scoperto. La massa dei segni diventa suono e senso al nostro interno…” (da Un racconto a spirale)

“… il bambino nello specchio non sembra lui.

L’uomo della porta non sembra papà…” (da Il bambino nello specchio)

“Non ci credevo.

Foto di Mauro Smocovich. Sembrano viscere ma sono bietole lessate fotografate in sepia...
Foto di Mauro Smocovich. Sembrano viscere ma sono bietole lessate fotografate in sepia...
In vita non ci credevo. Arrivo qui… davvero un bello spettacolo! C’è solo da provare. E quello che provo stavolta mi basta.

Fuoco… dico una parola piena.

La parola rotola, come palla di grasso, sfrigola su una piastra rovente.

Odore di buono. È la mia carne che brucia.” (da Fuoco eterno)

Corpi estranei: estraneità dentro e fuori di noi, lontana e vicina, che ci spaventa, che ci rende unici, che ci minaccia, ma che con uno sguardo ironico, ci può anche divertire.

Cosa è estraneo? Chi è estraneo?

Foto di Mauro Smocovich. possono sembrare boccioli di rosa, coi loro gambi, buttati su un pavimento lucido e bagnato dalla pioggia e  invece sono noccioli di ciliega in un piatto con macchie d'olio d'insalata...
Foto di Mauro Smocovich. possono sembrare boccioli di rosa, coi loro gambi, buttati su un pavimento lucido e bagnato dalla pioggia e invece sono noccioli di ciliega in un piatto con macchie d'olio d'insalata...
Domande che ci accompagnano nella lettura di alcuni racconti di Mauro Smocovich, sorprendendoci storia dopo storia a sorridere, a provare rabbia, tristezza, inquietudine, rifiuto, odio, fascino, attrazione, desiderio.

Racconti che fotografano momenti sogni e deliri di una vita marginale “con una puntualità di particolari che oscillano sempre fra una leggerezza lirica, da sintesi poetica, una pesante malinconia da noir, e un po’ di ironia da bozzetto vivace” (da una prefazione di Carlo Lucarelli a Generazioni. Nove per Due a proposito dell’opera di Mauro Smocovich).