È uscito il primo giugno 2005 per l’Editore Astorina con un aumento del prezzo di copertina di 20 centesimi rispetto agli albi precedenti, il numero Diabolik che ospita il settecentesimo episodio inedito della serie intitolato non a caso Settecento gocce di sangue.

La vicenda narrata, è incentrata su un antichissimo reperto archeologico, un tappeto macchiato di sangue, nella cui trama sono incorporati settecento rubini purissimi.

Questi gioielli attirano l’attenzione di Diabolik, cosa che gli archeologi che sono sulle traccie della reliquia vorrebbero evitare...

Nella storia presente su questo albo c’è anche un riferimento alla prima avventura dell’anti-eroe nero creato nel 1962 dalle sorelle Angela e Luciana Giussani, Il re del terrore, dove tra la refurtiva dei gioielli della famiglia Garian, Diabolik ruba una serie di sette pugnali.

La storia di questo numero infatti parte proprio da questi pugnali che si riveleranno essere non sette ma otto.

L’albo, sceneggiato in modo molto vivace da Tito Faraci e disegnato con eleganza e ricchezza di particolari da Sergio Zamboni coadiuvato per le chine dal figlio Paolo, contiene tutti gli stilemi classici della serie di Diabolik: trucchi psicologici, blitz al rifugio del ladro, Eva in pericolo, l’intuito ritardatario dell’ispettore Ginko, un’avventura in Oriente, pezzi da rubare unici, colpi di scena e falsi ferimenti gravi dei personaggi.

Nonostante l’abuso di questi cliché propri del fumetto noir anni ‘60 e la poca originalità della trama rispetto ai 699 numeri precedenti Settecento gocce di sangue, storia molto ben sceneggiata e disegnata, è azzeccatissima per il numero settecento e risulta di piacevole lettura e mai banale.

Per festeggiare l’evento inoltre è stato allegato all’albo un piccolo gadget in omaggio.

Si tratta di una mancolista, un piccolo libretto che presenta l’elenco di tutti gli albi di Diabolik usciti con a fianco una serie di caselle per permettere a ogni collezionista del fumetto di segnare se possiede l’albo e in quale versione: originale, prima o seconda ristampa.