Un sorriso disarmante e un immaginazione crudele. Tante idee e la capacità di realizzarle. E’ apparsa così Luisa Gasbarri ai suoi lettori teramani, che l’hanno incontrata lo scorso 4 novembre, alla libreria Empatia. Una bella serata in cui l’autrice abruzzese ha parlato della sua ultima fatica, il sorprendente L’istinto innaturale, un intrigante noir dai continui colpi di scena, uscito quest’anno per Todaro Editore, nella splendida collana diretta da Tecla Dozio.

La nuova dark lady italiana, dopo aver ringraziato i suoi mentori ideali, per l’appunto Tecla Dozio, direttrice della libreria la Sherlockiana di Milano e Carlo Lucarelli, che per primo ha compreso le potenzialità dell’autrice abruzzese, ha parlato del suo romanzo, della peculiare ambientazione e dell’approfondita psicologia dei personaggi, che lasciano sperare, anche a detta dell’autrice, in un prossimo e atteso ritorno narrativo. Si deve inoltre sottolineare come ci sia nell’opera un rovesciamento degli stereotipi del noir classico, e una componente simbolica molto forte, che si vanno a intrecciare con un ambientazione metropolitana molto dura e con una fase procedurale che in alcuni punti sembra richiamare la migliore Cornwell.

 

La Gasbarri è stata introdotta e presentata da Nicola De Fabriziis della Demian Edizioni di Teramo, piccola casa editrice abruzzese dalla sorprendente vitalità, ed era presente alla serata anche il professor Elso Simone Serpentini, autore della collana sui processi celebri teramani (di cui ci siamo più volte occupati), tanti anche i semplici curiosi e gli appassionati di noir che hanno avuto modo di incontrare e confrontarsi con la nostra autrice, una delle voci più interessanti e originali della letteratura noir italiana. A cui vanno i nostri migliori auguri per i prossimi attesissimi progetti editoriali.

 

Dalla quarta di copertina di L’istinto innaturale

- Una stravagante Roma del futuro. Una serie di delitti coreografici e crudeli. Due donne diversamente motivate alla ricerca di un assassino spietato e perfetto, tra personaggi bizzarri, scenari mutevoli. Un inquietante movente ispirato al conflitto più universale e ancestrale. E quando il noir diventa postmoderno ogni pagina può essere una sorpresa, una scoperta o un’ironica provocazione…

 

L’istinto innaturale fa quello che un noir, soprattutto se poliziesco, deve fare: creare un mondo che ci assomiglia, trovarci quello che non va ed indagare sul suo mistero. E se qualcosa si scopre, è qualcosa che non ti aspetti. (Carlo Lucarelli)

 

Mentre aprivo l’armadietto ho avvertito un’improvvisa presenza alle mie spalle e mi sono voltata. Lei era dietro di me. Si è sfilata la maglietta ed è rimasta con la canotta bianca aderente che lascia scoperte le spalle e allora ho visto le cicatrici, sui muscoli contratti, due fori quasi rotondi, proprio al centro delle spalle, come se vi fossero conficcate le dita assassine di un gigante” (Luisa Gasbarri – L’istinto innaturale)