My Heart is The Tempest è un romanzo caratterizzato da un linguaggio opulento fatto di metafore vivide pienamente funzionali ai personaggi e all’atmosfera complessiva della storia. Ho particolarmente apprezzato leggere pagine e pagine di descrizioni estremamente ricche ed emotivamente intense, inserite in una trama lineare e priva di complicazioni che lascia ampio spazio alla scrittura lasciandola risplendere nel suo fulgore. L’autrice è riuscita ad evidenziare in maniera efficace i dettagli concreti dell’ambientazione, unendovi al contempo immagini finalizzate a scandagliare la sfera interiore dei personaggi. Di grande interesse è anche il continuo sovvertimento della tipica dicotomia luce-oscurità, secondo la quale la prima rappresenterebbe solo ed esclusivamente “il bene” e la seconda solo ed esclusivamente “il male”: My Heart is The Tempest ribalta tale assunto, preferendo invece esplorare la tridimensionalità di ciascun personaggio, dalla protagonista eticamente eccepibile agli antagonisti fino ai personaggi secondari.

Quel che mi ha colpito maggiormente è però il tono arguto della vicenda e la sua complessità, perfettamente aderenti alla narrazione onnisciente in terza persona totalmente priva di giudizi morali ma estremamente lucida nell’osservare i vari personaggi: ciò permette a chi legge di capire le motivazioni alla base delle decisioni (o dell’assenza di decisioni) di ciascun personaggio, consentendo così di farsi una propria opinione su di loro senza alcun condizionamento.

A proposito di personaggi, l’autrice li descrive tutti con cura e in maniera estremamente dettagliata, rendendoli facili da distinguere gli uni dagli altri. Notevole è la sua abilità nel donare tridimensionalità a ciascunǝ di essǝ, dedicando il giusto spazio alla loro caratterizzazione a tutto tondo, cosa non sempre facile da realizzare per chi scrive. La protagonista, gli antagonisti e i personaggi secondari più rilevanti sono infatti tuttǝ descrittǝ con coinvolgente profondità, scandagliandone motivazioni e conflitti interiori e trovandovi un denominatore comune nel modo in cui affrontano la realtà di volta in volta vissuta scegliendo di rovesciarla, sfidarla, accettarla o dominarla, in un caleidoscopio di variazioni interiori modulate da un movimento narrativo al successivo.

Senza scadere mai nel moralismo, attraverso le azioni e i pensieri dei suoi personaggi l’autrice osa esplorare emozioni scomode e controverse quali il dolore, l’ira, la vendetta, il pregiudizio, il disprezzo o la vigliaccheria, che sono anche alcune delle tematiche principali del libro e in generale tematiche a me care e che personalmente amo se scandagliate bene in un romanzo.

Degni di nota sono anche la descrizione della “camminata carica di rabbia” di Sycorax (in cui ci si può facilmente immedesimare) e la riflessione sgradevole compiuta da Eysteinn nei confronti del proprio figlio, lucidissima nella sua spietata onestà, oltre che la sapiente metamorfosi compiuta dai vari personaggi nei momenti chiave della trama.

Nel complesso, My Heart is The Tempest regala una lettura ipnotica grazie ad uno stile cangiante fatto di oscillazioni costanti fra immagini concrete e scene astratte. Consigliato a chi ama i libri fantasy caratterizzati da un linguaggio poetico e intenso e da una disamina interiore dei personaggi, colti nella loro evoluzione psicologica.