Il sessantasettesimo numero della collana “Il Giallo Mondadori Sherlock”, la prima al mondo a far rivivere ogni mese le gesta del celebre detective, presenta questo aprile Sherlock Holmes e il furto della Gioconda (2020), firmato da Daniele Pisani.

La trama

Senza Sherlock Holmes, Londra non sembra più la stessa. Dopo il ritiro dell’amico nel Sussex, il dottor Watson è caduto in una profonda depressione. Incolmabile è il vuoto lasciato da quella figura così autorevole e dalle innumerevoli imprese affrontate insieme. Ma il destino ha in serbo per lui una sorpresa. Una sera del novembre 1913, l’ex ispettore Lestrade, ora commissario capo di Scotland Yard, gli si presenta in compagnia del prefetto della polizia francese pregandolo di convincere Holmes ad aiutare la Sûreté in un caso delicatissimo: il furto della Gioconda, rubata dal Louvre due anni prima e mai ritrovata. Un colpo eccezionale messo a segno con ogni probabilità da un genio del crimine, che potrà essere smascherato solo da un genio dell’investigazione. Ebbene, se il grande segugio si mostrerà disposto ad abbandonare le gioie dell’apicoltura per restituire al mondo il capolavoro di Leonardo da Vinci, facendo di una via di Parigi la nuova Baker Street, allora l’impareggiabile coppia potrà tornare in azione. Ancora una volta, come ai vecchi tempi, per un’ultima straordinaria avventura.

L'incipit

Quando Sherlock Holmes si ritirò, all'inizio del 1904, non potevo immaginare quanto la mia vita sarebbe cambiata.

Come seppi in seguito, l'intenzione di abbandonare tutto era stata da lui a lungo accarezzata, senza chiedermi mai un parere. Poi, il giorno in cui decise di discuterne con me, mi domandò prima di tutto che cosa ne pensassi, pregandomi di rispondergli in tutta franchezza.

— Credo sia un desiderio più che legittimo — feci io — per un uomo che ha dedicato tutta la vita al trionfo della giustizia, diradando le tenebre del crimine grazie alla luce del proprio ingegno eccezionale. Tuttavia — aggiunsi — è chiaro che lei si ritirerebbe nel pieno delle facoltà mentali. Confesso di non riuscire a immaginarla tutto il giorno inattivo.

— Oh, mio caro Watson — commentò sorridendo. — Teme che mi possa annoiare? Esistono molti modi per tenere impegnata la mente che non consistano nel risolvere casi polizieschi. Una volta ciò mi riusciva piuttosto difficile, lo ammetto. Oggi, però, sono diventato molto abile a ideare semplici occupazioni che assorbano per intero la mia mente; come un vecchio gaudente, costretto dall'età a consolarsi inventandosi piccoli piaceri.

È risaputo che si ritirò in campagna, a fare l'apicoltore.

Decisione che lasciò tutti sbigottiti. Tutti tranne me, ovviamente, che conoscevo più di chiunque altro la sua personalità stravagante.

Senza Sherlock Holmes, Londra non sembrava più la stessa.

Extra

Il volume è impreziosito dal saggio: Sherlock Holmes a caccia del capolavoro leonardesco scomparso dal Louvre di Luigi Pachì:

"È sempre un piacere per me poter proporre in questa collana i romanzi e i racconti apocrifi di autori di casa nostra. In passato lo abbiamo fatto con le storie presenti nelle antologie a mia cura, poi con i romanzi di Paolo Lanzotti e successivamente di Enrico Solito, oltre ad altri racconti che abbiamo pubblicato via via in appendice quando lo spazio ce lo ha consentito.

Come ho sempre affermato, gli autori italiani di apocrifi e pastiche dedicati al segugio di Baker Street non hanno nulla da invidiare a quelli esteri. La qualità delle loro storie è spesso ottima e sono evidenti gli approfondimenti operati sul fronte non solo canonico, ma anche sociale e culturale del periodo storico in cui Arthur Conan Doyle ha cesellalo le sue sessanta avventure sherlockiane.

Info

Sherlock Holmes e il furto della Gioconda di Daniele Pisani (Il Giallo Mondadori Sherlock n. 68), 224 pagine, euro 5,90