La Newton Compton porta in libreria un saggio storico firmato da Marco Lucchetti: Le armi che hanno cambiato la seconda guerra mondiale.

La trama

Quali sono le armi che hanno determinato le sorti del secondo conflitto mondiale? Il corso della storia umana è stato contraddistinto da guerre e battaglie, per combattere le quali l’uomo ha dato fondo a tutta l’inventiva e alle scoperte tecnologiche di cui disponeva allo scopo di realizzare armi sempre più micidiali. Ma durante la Seconda guerra mondiale ne vennero sviluppate alcune con capacità di devastazione mai vista prima, innovative e spietatamente letali. Carri armati, mezzi per ogni tipo di terreno e condizioni climatiche, cannoni pesanti, anticarro e contraerei, corazzate tascabili, sommergibili, motosiluranti, aerei e armi individuali. Chi combatteva non impiegò solo fucili, pistole e mitragliatrici, ma anche mitragliatori, bazooka, granate e razzi anticarro. Usò veicoli a ruote, semicingolati e aeroplani, dai quali ci si poteva lanciare con il paracadute. Gli eserciti entrarono in guerra con i biplani e terminarono il conflitto con i primi aerei a reazione. Uno sviluppo tecnologico ininterrotto, che porterà alla creazione e all’utilizzo dell’arma più distruttiva di sempre, la bomba atomica. Questo libro è un viaggio sorprendente attraverso la descrizione delle armi che influirono in maniera decisiva sulle sorti della guerra.

L'incipit

La seconda guerra mondiale si combatté praticamente in ogni angolo del globo terrestre. Negli anni che andarono dal settembre del 1939 all'agosto del 1945 più di so milioni di persone, per lo più civili, persero la vita e molte di più rimasero ferite o invalide. Fu sicuramente la guerra più distruttiva e costosa in termini di vittime che la storia abbia mai visto.

Il conflitto fu combattuto su fronti di terra, mare e cielo, con armi che parzialmente avevano debuttato nella Grande Guerra del 1914-18 La prima guerra mondiale era stato il banco di prova per nuovi armamenti sui campi di battaglia classici, quello terrestre e quello marittimo; inoltre, per la prima volta nella storia, il conflitto era stato allargato alle profondità degli oceani e allo spazio che ci sovrasta. Anche il cielo diventava così terreno di scontro e l'arma aerea riceveva il proprio battesimo di guerra ufficiale, prima timidamente, poi assumendo sempre maggiore importanza.

Saranno proprio le forze aeree a costituire, nella seconda guerra mondiale, uno dei principali cardini offensivi e difensivi tra i contendenti, coinvolgendo nell'immane conflitto anche le popolazioni civili lontane dal fronte: nasceva così la guerra totale.

L'impiego degli aerei rivoluziona completamente anche la guerra sui mari, grazie all'utilizzo di velivoli provenienti da basi di terra e, soprattutto, con l'introduzione della portaerei. Per la prima volta il siluro, monopolio fino a quel momento di sottomarini, navi e motosiluranti, viene sganciato da aeroplani adattati o progettati specificatamente a quello scopo.

Anche sulla terra il mezzo aereo diventa decisivo: non solo viene impiegato per ricognizioni e blandi bombardamenti delle trincee nemiche, ma per effettuare attacchi al suolo con bombe e razzi, come appoggio alle fanterie e ai mezzi corazzati in avvicinamento e come rifornimento alle truppe dislocate lontano dai depositi. Ma a dominare il fronte terrestre è il carro armato, un mezzo che aveva fatto la sua apparizione verso la fine della prima guerra mondiale e di cui, inizialmente, pochi avevano capito la potenzialità: diventerà il fattore decisivo di molte battaglie che segneranno le sorti della guerra.

Tra le nazioni belligeranti, solo la Gran Bretagna con il suo impero e la Germania furono coinvolte per tutta la durata del conflitto. Entrambi diedero fondo, secondo le proprie possibilità e potenzialità economiche e industriali, a tutte le capacità tecnologiche e scientifiche di cui possedevano per migliorare e inventare armamenti. L'industria bellica, che rilanciò economicamente la Germania degli anni Trenta, divenne motore di ricchezza e di sviluppo in Paesi come Stati Uniti e Unione Sovietica. Le nuovi armi, solo in piccola parte sperimentate nel conflitto globale di vent'anni prima e sottoposte a innovazioni sostanziali nel primo dopoguerra, subirono un incremento esponenziale fin dai primi mesi del 1940. Questa corsa agli armamenti, alle nuove invenzioni e migliorie, non si fermerà praticamente più.

Le armi individuali di nuova concezione, pistole e fucili soprattutto, entrano definitivamente nell'era del semi automatismo e automatismo, con l'arrivo di fucili del tipo Garand M1 americano, fucili mitragliatori, fucili d'assalto e pistole mitragliatrici. Bombe a mano, esplosivi, armi di supporto per le fanterie, come lanciafiamme e mortai, subiscono restyling e miglioramenti e, se di nuova concezione, come le armi individuali anticarro, dimostrano la loro terribile efficacia.

L'autore

Marco Lucchetti è nato a Roma. Laureato in Giurisprudenza, è ufficiale della riserva e Benemerito dell’ordine dei Cavalieri di Vittorio Veneto. Appassionato di storia militare e uniformologia, è anche scultore e pittore di figurini storici e titolare di una ditta produttrice di soldatini da collezione. Consulente per numerosi scrittori, collabora con "Focus Wars". Per la Newton Compton ha scritto 101 storie su Mussolini che non ti hanno mai raccontato; La battaglia dei tre imperatori; 1001 curiosità sulla storia che non ti hanno mai raccontato; Le armi che hanno cambiato la storia; Le armi che hanno cambiato la storia di Roma antica e I generali di Hitler.

Info

Le armi che hanno cambiato la seconda guerra mondiale di Marco Lucchetti (Newton Compton – I Volti della Storia n. 476), 612 pagine, euro 14,90 (in eBook, euro 4,99) – ISBN 9788822721303