La Newton Compton porta in libreria un nuovo grande romanzo a sfondo storico firmato da Gordon Doherty: Imperatori e dèi (Legionary. Gods and Emperors, 2015).

La trama

378 d.C. L’orda di Fritigerno ha invaso la tracia e ormai solo una manciata di città fortificate resiste ai goti sotto i vessilli imperiali. Le poche legioni rimaste sono allo stremo e osservano dalla sommità delle mura lo scempio delle terre circostanti. I Goti sono padroni incontrastati di quelle zone perdute, e vagano saccheggiando impietosamente qualunque cosa. In attesa di partire con i rinforzi – nella speranza di un attacco combinato delle armate di Oriente e Occidente – il centurione Pavone e tutta la legione xi Claudia sono a Costantinopoli e si preparano per la resa dei conti. La guerra contro i Goti ha richiesto un prezzo altissimo a ognuno di loro, Pavone in particolar modo. Non si hanno più notizie di suo fratello Gallo, partito in missione per conto dell’imperatore Graziano. Sono in molti a credere che sia morto, ma Pavone rifiuta di darsi per vinto e preferisce dedicarsi ad affilare la sua lama. Il fato gli concederà l’occasione di uno scontro nelle pianure di Adrianopoli, uno scontro destinato a rimanere nella storia.

L'incipit

Tre legioni in armatura squamata marciavano incolonnate lungo una stretta strada polverosa sul fondo della gola. Monte Silpio e monte Staurino — entrambi scoscesi, dal manto d'oro brunito e punteggiato da ispidi arbusti — incombevano sul percorso come titaniche sentinelle, ammantando le legioni con la loro ombra e salvandole così dal caldo feroce del sole mattutino. Il clangore degli stivali e delle armature rimbombava tra le pareti della gola, e gli occhi dei legionari continuavano a guizzare nervosi verso le bianche e ripide rupi a entrambi i lati del passaggio. I loro pensieri andavano ai molti racconti sui briganti di quelle zone, alle legioni travolte da rocce lanciate dall'alto o tempestate di frecce, ai cadaveri derubati di borse e armature. Eppure proseguivano, impazienti di posare lo sguardo sulla meta: il possente Cancello di Ferro, ingresso orientale della città imperiale di Antiochia.

L'imperatore Valente cavalcava alla testa della colonna. Un leggero velo di sudore gli imperlava i lineamenti abbronzati, induriti dall'età, e i ciuffi di capelli bianchi scoloriti dalla polvere dorata sollevata dal cavallo Il sentiero si allargò, l'ombra scivolò via e il sole tornò a riversare il suo intenso calore sulla colonna di soldati. Superata una curva nel canyon, l'imperatore strizzò gli occhi blu cobalto e dopo un po' lo vide, poco più avanti: il portale fortificato in pietra calcarea bianca scintillante. Le sue tozze torri e i cancelli di ferro si ergevano come un'imponente diga bloccando il passaggio in quella gola cotta dal sole, e i robusti muri di cinta seguivano su ciascun lato l'ascesa delle montagne, reclamando quel terreno superiore come parte della città. Anche gli uomini lo videro e un mormorio di voci eccitate risuonò dietro di lui.

Dal cancello si udirono squilli di cornua, i corni a forma di G che annunciavano il suo arrivo. Valente si raddrizzò sulla sella, il mantello purpureo gli ricadeva sulla schiena dalle spalline d'acciaio bianco della corazza. Ci siamo, si disse: dopo mesi trascorsi a raccogliere le sue forze, per lui era giunto il tempo di agire.

L'autore

Gordon Doherty, di origini scozzesi, è autore di diversi romanzi storici. Il suo amore per la Storia è nato dalla magia legata al vivere e lavorare vicino al Vallo di Adriano e a quello di Antonino, siti che riportano indietro di millenni. La Newton Compton ha pubblicato i romanzi Il legionario, Gli invasori dell’impero, Una vittoria per l’impero e Il flagello dell’Oriente. Imperatori e dèi è il quinto libro che ha per protagonista Numerio Vitellio Pavone. Per saperne di più, il suo sito è www.gordondoherty.co.uk

Info

Imperatori e dèi di Gordon Doherty (Newton Compton – Nuova Narrativa Newton n. 948), 432 pagine, euro 9,00 (in eBook, euro 4,99) – ISBN 9788822718143 – Traduzione di Emanuele Boccianti