La Newton Compton porta in libreria un nuovo grande romanzo storico: Una vittoria per l'impero (Legionary. Land of the Sacred Fire, 2013) di Gordon Doherty

La trama:

77 d.C. L’imperatore Flavio Giulio Valente ha lasciato la frontiera persiana sguarnita di legioni. E ha sbagliato i suoi calcoli, visto che Sapore II, al comando dell’impero sasanide, è pronto a muovere guerra ai territori sotto il controllo di Roma. L’optio Numerio Vitellio Pavone e un gruppo selezionato di soldati della XI Claudia vengono chiamati ancora una volta a difendere i confini del glorioso impero romano, ma non sanno cosa li aspetta. I nemici sono molto più numerosi, hanno una cavalleria formidabile, conoscono a memoria quei luoghi e soprattutto sono determinati a riprenderseli perché li considerano parte della loro storia. È chiaro che per Vitellio Pavone e i suoi soldati la missione è diversa da tutte le altre, un’impresa quasi impossibile, in cui servirà tattica militare, coraggio e una buona dose di fortuna. Ma le cose sembrano mettersi male fin dall’inizio…

L'incipit

(Mesopotamia, Persia occidentale, 25 giugno 363 d.C.)

Le legioni imperiali erano in rotta. Correvano a precipizio per la piana infuocata, mentre il sole di mezzogiorno le osservava minaccioso dall’alto simile a una spia persiana. Legionari, arcieri siriani, frombolieri armeni e cavalieri dalle corazze di ferro: più di trentamila uomini, macilenti, madidi di sudore, con le armature ammaccate e incrostate di polvere. La formazione incerta e disordinata tradiva un’enorme angoscia. Correndo, con le lingue riarse che sporgevano dalle labbra screpolate e sanguinanti, tutti si lanciavano alle spalle occhiate impaurite.

All’avanguardia della ritirata, il comes domestico rum Gioviano guidava la guardia imperiale. D’aspetto era impressionante: alto, massiccio con il volto rosso e segnato. Ma l’ampia fronte era offuscata dalla paura nei suoi occhi. Era un puro terrore che gli ardeva i visceri al pensiero dei loro inseguitori. Non ti voltare, diceva silenziosamente con lo sguardo fisso a ovest. Al momento era solo polvere dorata e cielo azzurro, ma ben presto sarebbero arrivati alle sponde orientali del Tigri. Presto si sarebbero riuniti alla flotta romana. Presto sarebbero stati in salvo a bordo di una bireme e poi nella Mesopotamia romana sulle rive occidentali del fiume. In quell’istante gli balenò in mente un’immagine: migliaia di legionari uccisi in quella sciagurata campagna che lo fissavano con gli occhi senza vita. Nelle ultime settimane avevano combattuto ed erano morti in alcune delle più feroci battaglie a cui avesse mai partecipato. Non avrebbero mai più sentito il sole sulla pelle o le carezze dei loro cari. Ma in quella missione, Gioviano aveva a malapena macchiato la spada. E ora, sperava solo nella propria salvezza. S’incupì a quei timorosi pensieri e intanto il disprezzo per se stesso gli serrava il cuore. Si morse il labbro inferiore fino a farlo sanguinare, poi guardò la sagoma che gli cavalcava davanti.

L’imperatore Giuliano montava uno stallone bianco e aveva una ghirlanda che gli cingeva come una corona i riccioli biondi. Non indossava l’armatura: solo una veste candida e un cinturone che ben rappresentavano il personaggio. Colui che aveva rinnegato il dio cristiano e dato nuova vita agli antichi costumi pagani. L’energico e impavido leader che aveva guidato l’esercito in quella terra rovente con l’intento di porre fine alla secolare minaccia persiana. Le legioni lo amavano, lo acclamavano per il suo infinito coraggio. Giuliano era tutto ciò che Gioviano avrebbe voluto essere.

L'autore

Gordon Doherty Di origini scozzesi, è autore di diversi romanzi storici. Il suo amore per la storia è nato dalla magia legata al vivere e lavorare vicino al Vallo di Adriano e a quello di Antonino, siti che riportano indietro di millenni. Con la Newton Compton ha pubblicato i romanzi Il legionario e Gli invasori dell’impero. Per saperne di più, il suo sito è www.gordondoherty.co.uk.

Info

Una vittoria per l'impero di Gordon Doherty (Newton Compton – Nuova Narrativa Newton n. 736), 384 pagine, euro 9,90 (in eBook, euro 4,99) – ISBN: 978-88-227-0206-7 – Traduzione di Lucilla Rodinò