La Elliot Edizioni porta in libreria un nuovo atteso romanzo di Cristiana Astori: Tutto quel buio.

La trama

Susanna Marino, una studentessa squattrinata laureata in cinema, viene incaricata da un misterioso collezionista torinese di ritrovare una preziosa pellicola degli anni Venti, scomparsa durante l’occupazione nazista. Il regista è l’ungherese Károly Lajthay, il titolo Drakula halála. Si dice infatti che sia questo, e non il Nosferatu di Murnau, il primo film in cui compare il personaggio di Dracula di Bram Stoker; nessuno però è mai riuscito a trovarlo, o, se l’ha fatto, non l’ha potuto raccontare. La pellicola pare infatti maledetta, e una mano misteriosa uccide chiunque tenti di venirne in possesso. Una volta giunta a Budapest, Susanna dovrà muoversi in una città dalle atmosfere espressioniste, tra tetti acuminati e oscuri sotterranei, in mezzo a cacciatori di pellicole privi di scrupoli, poliziotti sospettosi e ambigui musicisti noise, lungo una pista di sangue che affonda le radici in un tragico passato.

L'incipit

Budapest, 1° febbraio 2015

Bere è come giocare d'azzardo: devi sapere quando fermarti. Quella sera, invece, con il tokaji era andato oltre. Se n'era accorto dal modo in cui gli scacchi della tovaglia si incrociavano in un mosaico instabile sotto i suoi occhi, e dal ghigno aguzzo del lupo impagliato sopra la mensola.

Lasciò una manciata di fiorini accanto al bicchiere e uscì dalla confortevole saletta del Ruszwurm, odorosa di vino speziato e stufato caldo.

Si infilò per le strade dai lampioni bassi, la nebbia che saliva lenta dall'asfalto. L'albergo non era troppo lontano, ci sarebbe tornato a piedi, stretto dalla ragnatela di gelo dell'inverno ungherese.

Per fortuna bastava raggiungere il ponte ed era fatta.

Alzò il bavero del cappotto e si guardò intorno.

Fu in quell'istante che la vide.

L'ombra lunga e distorta si stagliava in cima a una scala di ferro, avvolta da una foschia sottile. La fissò per qualche secondo, inquieto: la sagoma scendeva lenta i gradini e gli andava incontro. Muta, oscura, fiabesca, si muoveva quasi a scatti, come fosse uscita dal fascio tremolante di un vecchio proiettore in bianco e nero.

Indietreggiò contro il muro, tremante.

L'ombra ora lo sovrastava.

«Aiuto… segitség!».

Il suo urlo riecheggiò per la via deserta, soffocato dai palazzi imponenti e dalla luce fioca dei lampioni, poi prese a correre, senza respirare, senza pensare, il soprabito nero che gli sbatteva contro il corpo.

Le vie scure e dall'acciottolato lustro sfilavano rapide, tutte uguali: non doveva voltarsi, non si doveva fermare.

Di giorno i quartieri della città non parevano così labirintici, ma ora le ombre erano calate e le strade si intrecciavano intorno a lui in un gomitolo buio, i nomi che spiccavano sulle targhe di marmo quasi fossero lapidi.

Il ponte era svanito nella nebbia biancastra. Tutto intorno vacillava. Dannato tokaji. Forse stava correndo nella direzione sbagliata.

L'autrice

Cristiana Astori, nata ad Asti, laureata in psicologia delle comunicazioni di massa, è scrittrice e traduttrice. La sua raccolta di racconti Il Re dei topi e altre favole oscure è il primo libro italiano a cui Joe R. Lansdale abbia dedicato una frase di lancio. Ha tradotto numerosi noir e thriller, tra cui la saga di Dexter, da cui è stata tratta la serie TV omonima, e ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio Adelio Ferrero per la Critica Cinematografica (1999). È autrice della Trilogia dei Colori (Tutto quel nero, Tutto quel rosso, Tutto quel blu, 2011-2014), edita nella collana Giallo Mondadori, che ha riscosso un grande successo tra i lettori. Nella Trilogia, come in questo suo nuovo romanzo, la giovane cinefila Susanna Marino va alla ricerca di misteriosi film realmente scomparsi. A volte, come la protagonista dei suoi romanzi, anche l’autrice è riuscita a ritrovarli.

Info

Tutto quel buio di Cristiana Astori (Elliot Edizioni), 256 pagine, euro 17,50 (in eBook, euro 7,49) – ISBN 9788869935084