Una coppia particolare…

Maria Antonietta Salvatores e Antonio Maria Cotroneo. Una coppia un po’ particolare. Come tante, dunque. Beh, insomma…Lei commissario di polizia, lui titolare di una sartoria. Come tante, allora! Diciamo durante il fidanzamento. Poi…poi, tutto cambia. Lui schiavizzato in casa da una moglie che lo assilla e lo tradisce senza tante storie. Anche nella stessa abitazione con gli agenti che si porta dietro. D’altra parte è “una ragazza splendida, avvenente, formosissima e alta”, dal “petto monumentale” che lo ha costretto a sedute erotiche interminabili incorniciate dalla canzone a vele spiegate “Vola via tempesta…non turbar molesta”. Lo tradisce, diciamola tutta, perché lui l’aveva tradita e allora è via libera ad ogni tipo di sopruso, costretto a subire ogni sorta di vessazione dalle punture ai tatuaggi, fino alla “cella di rigore”. Depresso, imbottito di farmaci, l’unica soluzione è liberarsi di lei. Piani e contro piani andati in fumo, tentativi di fuga, di omicidio e suicidio (veleno, impiccagione, trappole inconcludenti di ogni tipo) seguendo pure certe indicazioni dal suo cartone animato preferito con il  Coyote che le sbaglia tutte pur di far fuori il rompi Beep Beep. Mentre la moglie a tavola racconta i casi che le capitano di seguire con piglio sicuro e deciso che anche Nero Wolfe le fa un baffo: omicidio all’ospedale con lupara; omicidio a coltellate di una bella signora in carriera; un omicidio-suicidio di un vecchietto che uccide la moglie con una iniezione di barbiturici e poi si spara. Così sembra…

Un miscuglio, come è già stato sottolineato, di giallo, commedia e farsa che stravolge completamente la realtà e ci induce al sorriso. Anche se a volte l’esagerazione esagerata lascia un po’ a desiderare.

Da leggersi soprattutto come digestivo dopo uno di quei millanta mallopponi pesanti che ti si piazzano sullo stomaco.