Il giorno otto del corrente mese la Longanesi ha inviato nelle librerie un  thriller dal titolo Un altro da uccidere (La ultima Salida, 2016) opera dello scrittore argentino Federico Axat, un autore già conosciuto nel nostro paese perché nel 2012 ne è stato pubblicato il romanzo Benjamin (Sperling & Kupfer, 2012).

Il protagonista Ted McKay è un ricco professionista, la sua vita è più che agiata, vive in una bellissima casa, ha una bella moglie e due adorabili figlie. Tutto in apparenza perfetto ma il lettore sin dalle prime righe scopre che l’uomo seduto alla poltrona del suo studio, mentre la moglie con le bambine sono in vacanza a Disney World, si sta puntando la pistola alla tempia. Intende suicidarsi. In quell’attimo suona, inopportunamente, il campanello di casa. Vorrebbe non rispondere e far credere a chi è all’esterno che la casa è vuota, ma la persona insiste nel bussare, chiamandolo per nome. Alla fine Ted apre la porta allo sconosciuto che dice di chiamarsi Justin Lynch e afferma di sapere che lui si stava per suicidare, subito dopo afferma di lavorare per una organizzazione che si occupa di punire persone colpevoli di fatti di sangue o simili che non hanno pagato per le loro colpe, sfuggendo alla giustizia magari per un cavillo.

Lynch propone a Ted di uccidere un certo Edward Blaine, un essere spregevole, drogato che ha subito già varie condanne. Ha ucciso la sua fidanzata ma non è stato condannato in quanto per un errore nell’attribuire l’ora della morte della donna, questi ha potuto presentare un alibi di ferro. Ted dopo aver ucciso Blaine, dovrà uccidere un altro uomo, un certo Wendell ma questa volta si tratta di un aspirante suicida come lui. Alla fine anche Ted potrà essere ucciso da uno sconosciuto. In questo modo la morte di Ted apparirà come un omicidio e non come suicidio, così la sua famiglia non soffrirà le conseguenze devastanti del suo suicidio.

Ted, accetta l’offerta di Lynch. Il suo medico gli ha diagnosticato un tumore inoperabile al cervello, per questo si vuole suicidare anche se su consiglio del dottore sta frequentando Laura Hill, una giovane terapeuta per un sostegno morale e alla quale racconta della sua gioventù e di come aveva imparato a giocare a scacchi da un vecchio campione, poi per molti anni accompagnato dal padre girava il paese per partecipare, con ottimi risultati, ai vari tornei.

Ucciso Blaine, per Ted inizia un periodo di stranezze, di visioni paurose (dalla finestra di casa vede un opossum che divora una gamba della moglie), poi si reca nella lussuosa casa di Wendell e lo uccide sparandogli ma deve fuggire in fretta per l’arrivo inaspettato della moglie e delle figlie, ma secondo i dati forniti da Lynch quel Wendell doveva essere scapolo.

Ma le stranezze continuano quando Ted torna nella casa di Wendell, questi è vivo e rivela che non esiste nessuna organizzazione “per aiutare chi si vuole suicidare”. Wendell conosce Lynch fin dai tempi dell’università e lo stesso Lynch è l’amante della moglie di Ted.

Una situazione totalmente ingarbugliata, nella quale molto abilmente l’autore mescola realtà e visioni, con Ted che a un certo punto si ritrova chiuso in un ospedale psichiatrico e ogni seduta con Laura Hill fa emergere un pezzo di verità sulla vita di Ted e sulle sue visioni.

Ma ci sono anche delle donne assassinate nel passato di Ted, ma in alcuni casi gli assassini erano avvenuti quando Ted era ancora un ragazzo e allora quale è la verità? Chi ha ucciso quelle ragazze?

Mano a mano che la mente di Ted inizia ad aprirsi, oscuri segreti del suo passato filtrano attraverso le fessure e vengono finalmente alla luce

Un thriller che affascina il lettore sin dalle prime righe con il suo ritmo estremamente agile, le situazioni che inizialmente sembrano vere, rivelandosi invece non reali sino ad un finale veramente inaspettato. 

l’autore:

Federico Axat è nato a Buenos Aires nel 1975. Laureato in ingegneria civile, ha lavorato per anni in America Centrale. Scrive da sempre per passione.

Un altro da uccidere è stato un vero e proprio caso editoriale, con il quale ha ottenuto la fama internazionale. A oggi i diritti di traduzione sono stati venduti in più di 30 paesi, e i diritti cinematografici sono stati ceduti a un produttore di Hollywood.

la quarta:

Ted McKay ha una vita apparentemente perfetta: è ricco, ha una moglie che lo ama e due figlie adorabili. Ed è a un solo passo dalla morte.

Seduto alla scrivania dello studio, Ted ha in mano una pistola. Il coraggio di un attimo e tutto sarà finito.

Ma proprio quando sta per premere il grilletto viene interrotto da un insistente scampanellio alla porta di casa. Nessuno sa che si trova lì, nessuno sa cosa sta per fare.

Eppure, adesso che apre gli occhi e abbassa lo sguardo, vede un biglietto sul tavolo. Una nota scritta da lui stesso, ma della quale non si ricorda affatto. Poche parole:

«Apri la porta, è la tua ultima via d’uscita». Ted appoggia la pistola sul tavolo. Va ad aprire. E inizia l’immersione nell’incubo.

L’uomo alla porta si chiama Justin Lynch e sembra sapere un sacco di cose sul suo conto, sa addirittura cosa stava per fare. Anzi, è proprio quello il motivo per cui è lì: ha una soluzione per lui. Invece di suicidarsi, con tutto il carico di dolore che rimarrebbe a gravare sulla sua famiglia, Ted deve compiere un assassinio. E qualcun altro, a tempo debito, farà di lui la vittima di un omicidio e non un suicida.

È così che Ted McKay diventa un altro da uccidere…

Ma è così, anche, che inizia un gioco macabro, fatto di illusioni e di manipolazioni, in un vortice che trascina Ted sempre più nel cuore dell’abisso…

Un romanzo innovativo e geniale, capace di ridefinire il concetto di thriller.

Un altro da uccidere di Federico Axat (La Ultima Salida, 2016)

Traduzione Elena Rolla

Longanesi, collana La Gaja Scienza 1241, pagg. 425, euro 16,90