Un omicidio in amnesia?…

“E’ successo ancora. Lo scultore Howard Van Horn si risveglia in un alberghetto di New York dopo l’ennesimo episodio di amnesia. Ha addosso del sangue non suo e i segni di una colluttazione. Forse questa volta, durante il lungo blackout di cui nulla ricorda, ha davvero fatto quello che si aspettava, prima o poi: forse ha commesso un omicidio.”

Urge un aiuto. Dell’amico Ellery Queen, in casa sua a Wrightsville perché gli sia vicino al prossimo attacco. La famiglia: il padre Diedrich, uomo grosso e  affascinante, ha sposato la giovane e bella Sally, che piace subito a Ellery; lo zio Wolf “un filo sottile e storto” che emana “acredine” e sdegna il nipote e Sally, pare “pericoloso.”; Christina Van Horn, la madre che gira nel parco di notte e cita salmi della Bibbia. “Abbiamo fatto un patto con la morte!” grida (perché?).

La faccenda si complica. Ellery pensa che il male di Howard sia dovuto al profondo attaccamento verso il padre messo in pericolo da Sally ma poi scopre…

E qui mi fermo. Dieci, incredibili giorni. Oscuri misteri familiari, lettere d’amore nascoste in un doppio fondo di un cofanetto, furti, ricatti con voce artefatta, momenti di crisi, inquietudine, il lampo, la luce ed ecco “il piano, l’intero, orribile, magnifico piano” formarsi nella mente del nostro Ellery. La Bibbia e i dieci comandamenti. E gli anagrammi. Cosa c’entra la Bibbia e cosa c’entrano gli anagrammi? Vedrete che c’entrano anche questi.

Un viaggio inquietante tra gli oscuri meandri di una famiglia. Una costruzione assai complessa dei due famosi cugini.

Per I racconti del giallo, Delitto nella casa da tè di Marco Bertoli.

Lungo l’Isonzo, 23 ottobre 1017.

Omicidio. Assassinato il colonnello Rovasenda. Nella casa da tè, ovvero il casino degli ufficiali. Colpito al cranio da un proiettile di grosso calibro. Dall’esterno, però, sentiti due colpi. Perché due e dove è finito il secondo?…Vendetta, tremenda vendetta.